[Mostly Weekly ~91]
Black Magic (1971)
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A cura di Antonio Dini
Numero 91 ~ 29 novembre 2020
We see people and things not as they are, but as we are
-- Anthony de Mello
Bentornati a Mostly Weekly. Io sono Antonio Dini e questa newsletter si occupa di cose diverse ma provenienti prevalentemente dal mondo dell'informatica e del digitale. O almeno, questa è la prospettiva. È aperta a tutti e senza pubblicità o affiliazioni, ma se volete dare una mano a renderla economicamente sostenibile con una donazione (Liberapay (opens new window) o via PayPal (opens new window)), siete i benvenuti. Sennò pace, vorrà dire che non v'è garbata poi così tanto. In ogni caso, buona lettura a tutti.
Dignità del lavoro
La maggior parte delle persone confonde il lavoro con una semplice attività economica. In realtà, si tratta di autostima e orgoglio per ciò che si contribuisce alla società in generale. La mancanza di dignità del lavoro porta a una lenta erosione del sé, indipendentemente da quanti soldi o sussidi si possano ottenere.
Importantologica
Amazon Sidewalk
Ignoravo persino la sua esistenza. Amazon Sidewalk è il sistema di networking locali studiato da Amazon che estende la smart home al "vicinato smart" (opens new window). La piattaforma usa una serie di protocolli di comunicazione per creare una rete mesh attraverso il quartiere in modo tale che tutti abbiano una connettività migliore. Ad esempio: la rete permette di avere la connettività giusta per far funzionare le videocamere WiFi anche se sono fuori portata dal router di casa. Mentre la rete estesa può essere usata per accedere al web, in realtà ha poca banda passante perché serve per dare servizi e non deve essere saturata. Ci sono preoccupazioni per quanto riguarda la sicurezza, ovviamente, incluso il fatto che aumenta il volume di informazioni che arrivano ad Amazon, che la gestisce. Se uno decide che i suoi apparecchi Amazon non devono partecipare a Sidewalk, automaticamente esce dalla rete del vicinato (cioè, se non contribuisci, non puoi partecipare). Gli operatori locali come Fastweb e Vodafone propongono cose simili ma molto più "stupide".
Sui pregiudizi
Una donna, una giovane studiosa colombiana di filosofia di professione, va nella giungla africana per studiare le scimmie. E fa delle scoperte importanti, che le fanno capire molto sul legame tra madri e figli, e sul ruolo che i costrutti culturali hanno nell'orientare e plasmare la nostra visione del mondo. Una lettura affascinante e succinta (opens new window), proprio come piace a me.
Apple Silicon M1: è magia nera?
Un articolone (opens new window) che fa vedere lo stupore della rete, quella vera, davanti alla la magia nera dell'Apple Silicon: M1 è il primo processore che salta fuori dalla famiglia di Cupertino (e presto ce ne saranno altri: pensate ai futuri MacBook Pro 16 con processore M1x; ancora non abbiamo visto nulla). M1 è un SoC con Cpu 8 core, Gpu 8 core, Neural Engine 16 core, Ram, T2, decoder hardware e altre cose tutte sullo stesso chip; inoltre la memoria Ram è unificata per CPU e GPU. La spiega dell'articolo passa da Reddit, dato che sono cominciate a spuntare le recensioni degli utenti: molto più interessanti di quelle che posso scrivere i soliti giornalisti. Intanto, il processore mantiene la promessa ed è notevolmente più efficiente dal punto di vista energetico rispetto agli equivalenti Intel, cioè la batteria dura di più. Il MacBook Air in più non ha la ventola, come se fosse un iPad Pro. Rosetta 2, l'emulatore per applicazioni Intel, funziona meglio di quanto ci si potesse aspettare, con una velocità dell'80% rispetto al codice originale. Le recensioni "vere" sono decisamente positive e tutte convergono su un punto: i tre Mac M1 sono i migliori computer mai visti in dieci anni. Notevolissimo.
Elon Musk supera Bill Gates e tampina Jeff Bezos
Elon Musk è diventato la seconda persona più ricca del mondo (opens new window), superando Bill Gates (Microsoft) e avvicinandosi al primo più ricco del mondo, cioè Jeff Bezos (Amazon). Musk era al 35mo posto a gennaio, oggi invece vale 128 miliardi. Il rapporto tra ricchezza personale di Musk e stipendio dei suoi dipendenti impressionante. Tesla inoltre ha una capitalizzazione di mercato di 500 miliardi di dollari, che a gennaio erano "solo" 100, nonostante il volume di produzione della automobili sia molto piccolo comparandolo a tutto il resto mercato. Bill Gates era il più ricco del mondo fino al 2017, quando è stato superato da Bezos. Dal 2006 a oggi Gates ha donato 27 miliardi di dollari (tramite la fondazione Melinda e Bill Gates e altro). Non vi sbagliate però: la ricchezza personale di questi individui non è una reale ricchezza (anche perché all'aumentare dei soldi non aumenta in maniera proporzionale il benessere o la qualità della vita). Invece, si tratta letteralmente di finzioni giuridiche che servono a tenere assieme le multinazionali che stanno dietro di loro. Per questo critico il meccanismo e, come ho fatto alcune settimane fa, affermo che fare beneficienza senza voler trasformare il sistema di accumulazione della ricchezza non solo non contribuisce a una distribuzione della ricchezza più equa ma addirittura nei fatti la ostacola.
1971
C'è un sito (opens new window), devoto a ricostruire cosa diavolo sia successo (WTF) nel 1971, l'anno in cui negli Usa tutte le statistiche possibili e immaginabili sono andate in palla, e le cui conseguenze stanno devastando il mondo di oggi con un effetto che travalica i confini della superpotenza americana. Debito pubblico, deficit di spesa, obesità dei bambini, tasso di carcerazione, utilizzo dell'energia procapite. Tutto in vacca. Le aspettative di vita prodotte dal sogno americano nel 1971 si sono "rotte" e qualsiasi indicatore si misuri, mostra che sono diventate divergenti rispetto alla traiettoria precedente. L'idea di fondo è che Richard Nixon abbia "rotto" il sistema monetario con la fine del sistema di Bretton Woods e il cambio dollaro-oro. La conseguenza ultima, quella in cui stiamo vivendo adesso, è un mondo ingiusto, instabile e che ha bisogno di essere completamente riformato. Il problema è che siamo entrati nell'era del FinTech e la finanza è diventata materia per informatici. I quali, come si sa a partire da Satoshi e dai BitCoin, hanno idee sul tema piuttosto radicali e al tempo stesso discutibili. Se quello che è successo negli altri settori "piattaformizzati" dai colossi del tech accadrà anche nella finanza, cosa ne sarà delle nostre economie?
Yamatologica
UFO Robot Grendizer (UFOロボ グレンダイザ)
Nel nostro corso tematico di lingua giapponese prima o poi dovevamo passare da qua. UFO Robot Grendizer (Yūfō Robo Gurendaizā, UFOロボ グレンダイザ) è stato trasmesso dalla televisione italiana quando ero in seconda elementare, il 4 aprile 1978 con il titolo di Atlas UFO Robot, alias Goldrake. In Giappone era stato trasmesso nel 1975 da Fuji Tv ed era il terzo capitolo della saga creata da Kiyoshi Nagai, meglio conosciuto come Go Nagai (Nagai Gō, 永井 豪), che è nota in originale come saga dei Mazinger (Majingā, マジンガー) cioè i nostri Mazinga Z e Grande Mazinga. Qui c'è l'equivoco di una generazione: da noi si credeva che UFO ROBOT Grendizer fosse il primo, il più importante e soprattutto che fosse chiamato in un modo parzialmente diverso. Infatti, il buon Yūfō Robo Gurendaizā era stato tradotto per i funzionari della Rai come "Atlas UFO Robot", prendendo una di quelle micidiali cantonate in fase di traduzione che accompagnano i lavori fatti da chi ci va un tanto al chilo. La serie infatti arrivava dalla Francia e fu una certa Nicoletta Artom, buyer che poi avrebbe girato la serie in Rai, che, quando ebbe tra le mani la brochure accanto alla proposta commerciale, pensò che "Atlas UFO Robot" fosse il nome del programma, anziché quello francese del volantino. Volantino che invece suonerebbe in italiano come "La brochure di UFO Robot". Sia come sia, il "regalo" fu sostanziale perché ci sono due o meglio tre generazioni che sono poi cresciute all'ombra dei "sūpā robotto" (スーパーロボット) di Go Nagai e dei suoi epigoni. In Giappone il fenomeno quasi subito (1979) venne bilanciato dall'altra corrente di robot: i "real robot" (riaru robotto, リアルロボット), tra cui spiccano ovviamente Gundam (Kidō Senshi Gandamu, 機動戦士ガンダム) e Macross (Chōjikū Yōsai Makurosu, 超時空要塞マクロス), che erano più "realistici" (da qui il nome) dei robottoni alla Goldrake.
JR Rorschach
I giapponesi, si sa, sono gente attenta ai particolari. Questa mappa dei treni della linea di Torajiro (opens new window), alla fermata di Shibamata, sembra un'opera sperimentale o un test sulla personalità.
Variologica ed eventualogica
Salesforce si sta per mangiare Slack
A quel che mi risulta l'accordo non è stato ancora firmato (opens new window) e comunque non sarebbe una cattiva cosa. Salesforce sta crescendo velocemente e, tra un mega-grattacielo a San Francisco e l'altro (opens new window), fa un sacco di acquisizioni. L'accordo potrebbe essere uno dei più grandi di sempre nel mondo del software. Microsoft ci aveva provato nel 2016 (poi ha preso GitHub) mettendo sul piatto 8 miliardi di dollari. Slack ha più di 12 milioni di utenti attivi. Io sono in tre gruppi e personalmente ne farei volentieri a meno. Consiglio Zulip (opens new window) come alternativa: lo usiamo in famiglia come strumento di collaborazione strategica su un server privato (basta un Raspberry Pi e un IP con un dominio associato, ma si può usare anche la versione gratuita online) e funziona molto meglio, soprattutto se si fa un buon lavoro di analisi a monte.
La rivoluzione silenziosa di Linux
Quando sono partite le tecnologie che abilitano i container (e le Jails) quasi nessuno se n'è accorto. C'è voluto tempo e l'occasione per renderle usabili in un certo contesto (l'automazione dei processi produttivi e di esecuzione del software). Adesso siamo a un'altra svolta con io_uring ed eBPF (opens new window). Aggiunte al kernel di Linux nel 2019 permettono di cambiare il modo con il quale si gestiscono degli elementi e permettono agli sviluppatori di progettare applicazioni che possono sfruttare appieno la potenza di sistemi multiprocessore e multicore, e sfruttare sistemi di storage con latenze di I/O nell'ordine dei µ-secondi. Quale soluzione verrà costruita sopra tutto questo? E sarà per architetture x86 o per Arm?
2020: da Mac a Linux
Questa è una guida per passare da macOS a Linux (opens new window), se siete inclini a fare cose del genere. Si discute delle diverse distribuzioni, di come ottimizzare la durata della batteria e varie altre modifiche al sistema operativo che possono rendere più facile la transizione. L'implicito è usare sempre la stessa macchina, cioè un Mac (sennò compratevi un Dell, che fate prima e vi fate più male, oppure leggete subito sotto).
Uno strano portatile
C'è un mondo là fuori che fa esperimenti e cerca di riempire spazi occupati da altri, cioè Microsoft e Apple. Prendete questo Star Lite (opens new window) mk III con schermo da 11 pollici. Ad avere tempo e voglia, sarebbe da provare. È un fanless non molto potente ma con buona autonomia (7 ore) e specifiche più che decenti. Soprattutto, è costruito sopra la distribuzione Linux che viene installata, e quindi funziona tutto senza problemi. E costa meno di 500 euro. Ma si può essere ancora più estremi: leggete subito sotto...
DevTerm
Lo metto qui, in un interstizio: voi comprereste un microportatile basato sul Raspberry Pi Compute Module 3 (CM3) per giocare e sviluppare, per di più in kit di montaggio? Se vi ballano 200 euro circa, avete trovato il giocattolo giusto che sarà consegnato in primavera: DevTerm di ClockworkPi (opens new window).
La calata dei nanobot
Questa notizia mi ha colpito perché ho visto in questi giorni un po' di cose sui nanobot. L'idea è che nel 2030 li avremo in circolo (opens new window) e serviranno ad assicurarci una vita più lunga lavorando "dall'interno" del nostro corpo. I primi robot delle dimensioni del Dna sono già testati sugli animali per distruggere le cellule dei tumori. I ricercatori pensano che presto (10 anni) avremo delle medicine piene di nanobot che permettano di portare la quantità corretta di principio attivo là dove serve e prevenire gli effetti collaterali. Inoltre, avranno una funzione potenzialmente enorme come monitor interni: ricordo prevenire è la chiave per garantire realmente la salute, non (sol)tanto curare l'aspetto critico che nasce dall'insorgere della malattia.
Robotaxi in California
La California Public Utilities Commission (CPUC) ha dato il via (opens new window) a due nuovi programmi che permettono ai veicoli a guida autonoma di girare con persone a bordo e ai loro gestori di accettare pagamenti per il trasporto. In pratica, la California, che è lo Stato americano dove le aziende hanno provato le tecnologie di guida autonoma anche con passeggeri terzi, adesso ammette l'ipotesi di pagamento per il servizio: si passa dalla fase di ricerca e sviluppo a quella di esecuzione commerciale. Ora che ci sono i permessi ci vorranno però diverse settimane per arrivare all'effettivo avvio dei servizi a pagamento. E comunque, le regole operative e tecniche per la circolazione di veicoli autonomi in California sono molte altre e molto, molto stringenti.
Astronavi interstellari a energia solare
Il simulatore solare del laboratorio di fisica applicata dell'università John Hopkins è uno strumento particolare che permette di generare un raggio di luce 20 volte l'intensità di quello del Sole. Usando il simulatore solare (opens new window) i ricercatori sono stati capaci di dimostrare che è possibile la propulsione termica solare a elio. Ci vorrà ancora molto prima che possa essere usato in pratica, ma è la dimostrazione che la propulsione termica solare è potenzialmente capace di portare l'uomo ai confini del sistema solare. Usando il calore del Sole, la propulsione termica può essere molto più efficiente di quella dei razzi chimici. Una delle più grandi barriere al suo utilizzo, che è anche il suo punto di forza: la gestione delle temperature estreme della soluzione.
Il ritorno dei microbi perduti
Mentre il clima globale continua a riscaldarsi e il permafrost si scioglie, antichi microbi congelati iniziano a emergere dal ghiaccio (opens new window). Alcuni di questi microbi sono noti agli scienziati, ma altri sono sconosciuti e avranno un comportamento imprevedibile. Questi microbi molto antichi si sono evoluti insieme a ecosistemi ormai estinti e potrebbero interagire con il nostro ambiente moderno in modi completamente nuovi. Ci sono già esempi sospetti di ciò, con una misteriosa malattia che è comparsa due volte in Alaska negli ultimi cinque anni. Quando il ghiaccio si scioglie questi microbi, come tutti gli altri, possono essere trasportati a grandi distanze dai fiumi. Per questi motivi dovrebbero esserci linee guida più rigorose per gli spostamenti nel circolo polare artico. Poi non dite che non ve l'avevamo detto.
Godzilla gioca a golf?
Che impressione! Un video con un enorme alligatore è diventato virale su Twitter dopo che l'animale era andato a fare una passeggiata su un campo da golf durante l'uragano Eta. Il video di 12 secondi è disponibile nell'articolo (opens new window). La dimensione esatta dell'alligatore non può essere determinata dai video, ma fa impressione: dà l'idea dell'effetto che farebbero i dinosauri se tornassero a passeggiare sul pianeta. Per la cronaca, il più grande alligatore registrato in Florida ha una lunghezza di 14 piedi e tre pollici e mezzo (fate pure voi la conversione). È insolito vedere alligatori andare a giro durante una tempesta, poiché tendono a nascondersi quando l'uragano si avvicina. I campi da golf però sono habitat favorevoli per gli alligatori poiché forniscono abbondanti quantità di acqua e ci sono prede facili come uccelli e pesci.
Il mostruoso lupo giapponese
Sull'isola più settentrionale del Giappone, l'Hokkaido, l'amministrazione di una piccola cittadina ha installato un robot "lupo-mostro" (opens new window) per proteggere i residenti dall'invasione degli orsi. Lo "spaventapasseri" è dotato di un sensore di movimento che, quando attivato, aziona la bestia metallica in una sequenza orribile e terrificante di ululati e occhi rosso fiamma (sono dei faretti led). È una cosa che stupisce anche gli altri giapponesi, pensa te.
La "galassia fossile"
Una "galassia fossile" (che meravigliosa locuzione) è stata scoperta (opens new window) nella Via Lattea. Sarebbe entrato in collisione con la Via Lattea quando era ancora agli inizi, e oggi i suoi resti rappresentano circa un terzo dell'alone sferico (la parte centrale) della Via Lattea. Nonostante le sue dimensioni, in precedenza era nascosta alla vista da nuvole di polvere interstellare. La galassia fossile è stata scoperta misurando gli spettri di più di mezzo milione di stelle di tutta la Via Lattea nella frazione dello spettro luminoso vicino all'infrarosso. Secondo quanto rilevato dagli astronomi, c'era una macchia di stelle che aveva una composizione chimica e una velocità che potevano provenire solo da un'altra galassia. La galassia fossile sarebbe stata una delle prime a fondersi con la Via Lattea.
Non sparate (troppo) su GoDaddy
Premetto che a me GoDaddy non piace, mi sembra il sito della Ryanair che anziché biglietti aerei vende domini internet. Detto questo c'è da parlare di sicurezza. Un recente attacco a diverse piattaforme di trading di criptovaluta ha visto mettere in essere truffe che hanno preso di mira i dipendenti di GoDaddy (opens new window). I truffatori hanno indotto i dipendenti a consentire loro di assumere il controllo di almeno una mezza dozzina di nomi di dominio. Ciò ha consentito agli aggressori di modificare i record DNS e assumere il controllo degli account di posta elettronica interni. GoDaddy non ha rivelato come i suoi dipendenti siano stati indotti ad apportare modifiche non autorizzate. C'è stato un aumento delle grandi aziende prese di mira nelle frodi di phishing telefonico poiché sono moltissimi i dipendenti che lavorano in remoto a causa della pandemia. Alla fine dell'articolo viene fornito un elenco di raccomandazioni sulla sicurezza per mitigare la minaccia derivante dagli attacchi di "phishing telefonico".
Se troviamo la vita su Marte non sarà una buona notizia
Vita su Marte? Anche no. Ora mi spiego. Avete presente il paradosso di Fermi? Quello che si chiede, data l'alta probabilità che esista vita aliena nell'universo, perché nessuno si sia ancora messo in contatto con noi? Se ci sono così tante altre civiltà là fuori, forse in stadi molto più avanzati del nostro a causa dell'età avanza dell'universo (senza offesa per l'universo, intendiamoci), perché non stanno facendo quello che stiamo facendo noi (opens new window), cioè inviando sonde e cercando disperatamente altri segni di vita? Ricordo però che c'è anche chi sostiene che sia una fortuna che nessuno ci abbia ancora trovato e che forse dovremmo fare meno rumore e stare anzi buoni e zitti. Perché una civiltà aliena e avanzata probabilmente non avrebbe alcuna remora etica a metterci dentro su un vetrino da microscopio e studiarci, terminando di fatto le nostre civiltà. Messa in un altro modo, la tesi che contrasta questa dell'universo brulicante è quella che dice che la vita è una cosa rara, per questo non ci hanno ancora trovati. Non sappiamo a quale teoria credere perché abbiamo zero dati statistici. Se invece salta fuori che su Marte c'è la vita, statisticamente diventa più rilevante la prima ipotesi, e il rischio di incontrare gli alieni grandi, grossi e cattivi si fa quasi una certezza. Per questo è meglio se su Marte non c'è vita.
La perduta civiltà maltese
Personalmente trovo che Malta sia uno dei posti più affascinanti in assoluto dove io sia mai stato. E, oltre alla cultura medioevale (da leggere: The Sword and the Scimitar (opens new window) di David Ball), c'è anche quel che resta di un'affascinante mistero archeologico: la civiltà che per un millennio, quattromila anni fa, si è sviluppata solo sull'arcipelago e che poi è scomparsa nell'arco di due generazioni. Qui si scoprono molte cose nuove (opens new window).
Il (quasi) perduto archivio totale della Stampa
A breve, sembra, il sito che contiene l'archivio totale della Stampa di Torino, da metà ottocento al 2005, scomparirà. Nel senso che, spiega Mario Tedeschini-Lalli (opens new window), essendo l'interfaccia totalmente realizzata in Flash, non ci sarà più modo pratico per vederlo. In compenso, il sito e l'archivio, con funzionalità dicono non banali, esiste pur essendo già morto: il comitato che lo faceva funzionare non c'è più e tutte le altre associazioni hanno dato forfait. Il pallino rimane alla Regione Piemonte, che cerca probabilmente di sotterrarlo dove nessuno possa più trovarlo e dedicarsi ad altro. Concordo con Tedeschini-Lalli che forse, anziché fare una Netflix all'italiana, sarebbe meglio investire i soldi del Ministero della cultura (digitale) per preservare in formato digitale questa emeroteca e altri archivi simili (altri giornali) o paragonabili, come quelli dell'Archivio di Stato di Roma e di Firenze, che hanno milioni di libri fuori copyright.
Audiologica
John Cage's 4'33" (opens new window): non dico altro.
Se volete sentir suonare un organo B3 della Hammond avete trovato il vostro uomo: Booker T. Jones: NPR Music Tiny Desk Concert (opens new window)
VH1's "All Star Band For The City Of Hope" alla Universal City, CA October 16, 1996 (opens new window), lo show che non si sarebbe mai visto e che invece eccolo qua.
Jim Campilongo è una bomba: jazz con la sua Telecaster e sempre dico sempre un Fender Princeton Reverb (opens new window) (è il "King of reverb"). Eccolo: Live from my living room (opens new window).
Come stanno i bambini? Quando si tratta dell'impatto dei social media sulle generazioni più giovani, di solito ci sono due posizioni nettamente diverse: "I bambini sono condannati" da una parte oppure "I bambini stanno bene" dall'altra. In questo episodio del podcast (opens new window) Your Undivided Attention, lo psicologo sociale Jonathan Haidt offre una visione molto equilibrata e basata su ricerche scientifiche attorno a questo problema. Un'ottima conversazione che ogni genitore di bambini piccoli dovrebbe ascoltare.
Avviare il Pc da un disco di vinile (opens new window), why not? C'è anche un modo per dirlo: Vinyl Boot.
Infine, Havona (Weather Report) - Matteo Mancuso - Stefano India - Giuseppe Bruno (opens new window). Non conoscevo Matteo Mancuso e lo sto studiando, ha una tecnica da virtuoso impressionante (anche qui (opens new window)). E pure il bassista, Giuseppe Bruno, non è per nulla male. Con calma metabolizzo le cose di Mancuso (opens new window) e poi ne riparliamo; intanto il suo fingerstyle con passaggi flamenco (ma lui lo definisce "un appoggiato da bassista") mi piace tantissimo, mentre trovo meno piacevole che suoni spesso da solo con delle basi preregistrate. Sembra ancora sospeso tra la cameretta da youtuber e il vero musicista. Il che fa pensare che effettivamente crescere come musicista oggi sia piuttosto complicato e per Mancuso è un peccato perché, più che la tecnica micidiale e originale che padroneggia, ha anche e soprattutto una grandissima musicalità. Ah, una nota: tra i vari risultati raggiunti "dalla cameretta" c'è quello con Yamaha, che lo ha sponsorizzato (Mancuso ora suona una Revstar 720B) per fare una demo (opens new window). Ma, come scrive giustamente un commentatore su YouTube, "eh però non potete fare la demo con Matteo Mancuso. Quello pure se l'attacca al forno suona bene".
Ludologica
Semplicità
Per raccontare la storia della complessità del mondo abbiamo bisogno di trovare modi per raccontare le storie nel più semplice dei modi. Ho trovato questa lezione sul mestiere di scrivere (opens new window) davvero stimolante, anche dopo anni di fatica sulla tastiera.
Cloud Native
Per caso stavo guardando questo video di Ibm (opens new window) su cosa sia per loro il Cloud Native (non chiedetemi perché) e dopo un po' sono rimasto assolutamente mesmerizzato da questa gente che parla benissimo e scrive al contrario. Al contrario! Ero già pronto a scendere in piazza e manifestare perché questi poveretti devono pure scrivere al contrario! Quando ho capito il trucco: ecco come fanno (opens new window)...
Vecchi giochi Flash
Flash è morto, evviva Flash. Anche no, però David Lu da 11 anni è prigioniero (opens new window) di un gioco in Flash: Line Rider. I risultati sono straordinari e ipnotici al tempo sesso.
Tsundoku-logica
Qualche lettura sparsa
Glen Fleishman è un vecchio amico americano e un mito del giornalismo tecnologico soprattutto in campo Apple. È anche un iperattivo, uno di quelli con una ghiandola della produttività sovradimensionata che va a mille tutti i giorni. Ha anche la passione per la tipografia, non il calco dall'inglese ma la vera officina-tipogafia. Ecco il suo libro, ovviamente in inglese ma fatto con tecniche sopraffine che parla della storia della tipografia dal punto di vista della tecnica di stampa e delle fonderie delle lettere: Six Centuries of Type & Printing (opens new window). Qui Glen spiega un po' di cose (opens new window).
Ci sono più cose, tra Cielo e Terra Non è un libro, ma una dichiarazione di principio sulla propria filosofia di vita messa su un blog. L'ha scritta Jonathan Borichevskiy, un signor nessuno nel grande gioco delle cose (ma chi è poi che non è un signor nessuno, nel grande gioco delle cose?) e si intitola Up and to the Where? (opens new window)
Algoritmologica
AWS KO
Stamani ho passato un sacco di tempo su tre differenti linee di chat con amici diversi. Argomento: tecnologia e non solo. AWS ha avuto problemi seri ed è andata giù in alcune regions (opens new window) (così si chiamano) strategiche, creando effetti a cascata, oltretutto durante il black friday. Sono andate giù piattaforme che sfruttano AWS come infrastruttura e quindi gli utenti di quelle piattaforme, che poi sono altri siti e piattaforme che fanno attività B2C. Con gli amici, colpiti da questo o da quel problema, si ragionava sul modello attuale per cui alla fine il nocciolo della capacità di calcolo di (quasi) tutti quanti è stato esternalizzato ed è in mano a pochissimi grandissimi. Sostanzialmente solo AWS (MS-Azure e GoogleCloud seguono a distanza, gli altri ancora più in là). Il paradigma del cloud introduce problemi ulteriori rispetto al software ibridato con il mondo open source, dove peraltro basta che si rompa una componente critica per il funzionamento di tutto. Si rompe una delle infinite dipendenze dell'installazione ultramoderna, e crolla tutto. E quella libreria critica è gestita da un singolo sviluppatore open source da qualche parte in Nebraska, come mostra bene xkcd (opens new window)).
Allora cosa succede? Succede che abbiamo perso il controllo dell'insieme, la complessità è enorme e al tempo stesso stiamo creando un debito tecnologico che sarà impossibile da smaltire a meno che non entriamo in contatto con una civiltà extraterrestre dotata di una scienza informatica molto più avanzata della nostra. E soprattutto non retrocompatibile. (Intanto, chi vuole spezzettare i big del tech è al lavoro per mettere giù la base di primer (opens new window) su cui poi scrivere le norme)
Amazon Retail
Nel 2021 va in pensione Jeff Wilke, ceo di Amazon Retail e autentica leggenda. Visto che appena abbiamo passato il giro di boa del Black friday, vale la pena sapere la vera storia di come funziona la catena logistica di Amazon, perché mandare i manager e gli impiegati a fare pacchi sotto Natale è una stupidaggine controproducente (oltre che un rischio per il business) e come un cambio di prospettiva (dal settore retail a quello delle costruzioni) vale la candela. La storia è raccontata da Dan Rose e faccio un esperimento linkando Thread Reader con il suo unroll da Twitter: magari se il link è persistente abbiamo scoperto un modo nuovo di leggere le storie (opens new window).
Coffee break
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VimCharm
VimCharm (opens new window) è un file di configurazione per Vim che trasforma Vim in una buona approssimazione di PyCharm (opens new window) (una IDE per Python). Può diventare ad esempio un rimpiazzo via riga di comando per PyCharm su macchine remote. VimCharm ha un suo autocompletamento, le scorciatoie di PyCharm, la gestione degli errori di sintassi, il linter e varie altre cose. Nell'articolo è spiegato anche come è stato creato VimCharm (opens new window). C'è anche un link alla configurazione completa. Invece, se preferite qualcosa di più basico e pragmatico (o banalmente non usate Python), c'è questa ottima guida a cinque plugin per Vim (opens new window) che vi cambieranno la vita. Non sono solo i cinque plugin la cosa importante, ma anche tutti quegli altri che non c'è bisogno di installare.
Gente che molla
Non tutte le startup funzionano. Anzi, per la precisione falliscono tutte tranne che una piccola percentuale. Mentre ascoltiamo storie di sviluppatori che hanno avuto successo dopo aver creato un prodotto da casa loro, apparentemente nei ritagli di tempo, molti altri falliscono (opens new window). Può sembrare facile creare qualcosa, trovare 10-20 clienti e poi far crescere l'attività, ma la realtà può essere molto più difficile di così, soprattutto quando ci si deve confrontare con la propria ansia, la paura dell'insuccesso. Molti sviluppatori immolano il proprio stile di vita e il loro reddito per far funzionare la loro piccola startup, il che può aggiungersi alle perdite quando decidono di rinunciare perché il business non decolla o addirittura collassa.
Demo Store con Commerce.js e Next.js (GitHub Repo)
Non sarei assolutamente in grado di farci niente, però questo repo (opens new window) contiene una demo di negozio per l'ecommerce basato su Commerce.js v2 SDK e Next.js. C'è anche una live demo funzionante. Il negozio va in produzione su Netlify con un click. Contiene cartello, checkout, account degli utenti, controlli sui pagamenti e tutto quel che serve. Ed è open source, ovviamente.
k0s - Zero Friction Kubernetes
k0s (opens new window) è una singola distribuzione binaria Kubernetes che può rendere la creazione di un cluster su Kubernetes semplicemente una questione di copiare un eseguibile su ogni host ed eseguirlo. Fornisce una base solida e versatile per eseguire Kubernetes in varie configurazioni, e sta provando (con successo) a ridurre al minimo il numero di componenti aggiuntivi in bundle. Attenzione: K0s non è ancora stabile al 100%, mentre gli sviluppatori mirano ad arrivare a una versione 1.0.0 all'inizio del 2021.
usernames
GitHub proibisce lo squatting del nome dell'account. Gli account inattivi possono essere rimossi o rinominati senza preavviso. Questo script genera un elenco di account inattivi su GitHub (opens new window) con nomi utente rari in modo che le persone possano provare a rivendicare ciò che vogliono. Sono disponibili elenchi già ripuliti. Non tutta l'attività di GitHub è disponibile pubblicamente, quindi i nomi utente generati potrebbero essere ancora tecnicamente attivi anche se sembrano inattivi.
Dev Fonts
Questo sito (opens new window) fornisce una libreria di font per chi scrive codice. Ha un'anteprima dal vivo per tutti i caratteri con esempi di codice per vedere come viene. Gli utenti possono modificare i temi e la lingua per l'anteprima e confrontare facilmente i font tra loro.
FrontPage
Lo scrivo qui in fondo, piano piano, sottovoce. FrontPage di Microsoft era, per alcune cose, un buon programma. Dirò di più: un ottimo programma. Dal punto di vista del codice faceva dei siti orribili, soprattutto nell'ultima parte della sua vita, ma aveva delle funzionalità di UX e ordinamento logico che oggi sarebbero fantastiche in un software leggero ma soprattutto strutturato per fare pagine web. Qui c'è la storia (opens new window) (bella) di FrontPage con una sua analisi approfondita.
L'ultima bustina (di Minerva)
Sfortuna
Molte persone si comportano come se il 2020 fosse stato solo una sconcertante, lunga serie di colpi di sfortuna, piuttosto che quello che è stato veramente: una concentrazione di disastri ampiamente e attendibilmente previsti e interconnessi che le nazioni avanzate del mondo avrebbero potuto mitigare o prevenire ma invece hanno scelto di non farlo. Pensare che ci sia stata solo sfortuna vuol dire che non ci saranno né responsabilità da attribuire né discontinuità politiche.
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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