[Mostly Weekly ~281]

Donare soldi a Trump e altri gustosi paradossi


A cura di Antonio Dini
Numero 281 ~ 21 luglio 2024

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Intanto, buona lettura.


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I write entirely to find out what I’m thinking, what I’m looking at, what I see and what it means. What I want and what I fear
— Joan Didion (Why I Write)



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Editoriale

Dalla parte di Trump
Marc Andreessen, ideatore di Mosaic e cofondatore di Netscape, assieme al socio Ben Horowitz oggi è un venture capitalist di serie AAA: ha investito in aziende come Facebook, Twitter, AirBNB, Stripe e Lyft facendo una palata di soldi che neanche lo immaginiamo. E ha scritto varie cose. I suoi due articoli più famosi sono Il software si è mangiato il mondo (opens new window), del 2011, in cui sosteneva che l'America era “nel mezzo di un drammatico e ampio cambiamento tecnologico ed economico in cui le aziende di software sono pronte a conquistare ampie fasce dell'economia”, cosa che serviva a spianare la strada agli investimenti del suo fondo; e poi È tempo di costruire (opens new window) del 2020, in cui ha evidenziato l'incapacità dell'Occidente di produrre cose durante la pandemia di Covid (cosa che serviva a spianare la strada agli investimenti del suo fondo etc etc).

Questo perché Andreessen e Horowitz sono dei "nuovi democratici", vale a dire, sostanzialmente, che hanno apprezzato molto Bill Clinton e Barack Obama, i due presidenti democratici "moderni" che hanno dato via libera ai più grandi conglomerati del mondo del tech. “Gli anni di Obama hanno dimostrato che è possibile avere un'amministrazione democratica favorevole alle imprese”, ha dichiarato Horowitz, mettendo in evidenza ‘il grande boom tecnologico di Obama’ e lodando l'era delle dot com sotto Clinton. Oggi, assieme ai big bro delle cripto (opens new window) e a Elon Musk (opens new window), Andreessen e Horowitz sono i due grandi sostenitori (opens new window) di Donald Trump.

Non tanto per Trump stesso, che peraltro in modo opportunistico ha leggermente modificato la narrazione nei suoi comizi per offrire una sponda al capitale di ventura "istituzionale". Invece, la cosa che rode ai bro della Silicon Valley è che l'amministrazione Biden ha minacciato le fondamenta stesse del loro business in modi diversi. In primo luogo, sta attaccando le basi dell'innovazione tecnologica. Andreessen e Horowitz hanno criticato la politica industriale dell'amministrazione Biden perché cerca di scegliere quali innovazioni saranno importanti e quali no, il che è assolutamente inappropriato, secondo loro. Nessuno è mai stato in grado di farlo, dicono sempre loro, e la storia è piena di esempi falliti in cui si è tenteato di gestire le innvoazioni decidendo cosa sarà importante e cosa non lo sarà. Questo bisogno di controllo, sostengono i due, porta Biden a cercare di strangolare la blockchain, e quindi le cripto, nella loro culla, con tentativi della SEC secondo loro privi di una base giuridica di applicare le norme per i titoli di Borsa anche ai token.

Peccato che non sia vero. Intendo, proprio il fatto che l'innovazione non si possa prevedere. Per esempio, tutti avevano capito subito che il transistor, inventato nel 1947, sarebbe stato un dispositivo che avrebbe cambiato il mondo, e per questo motivo l'esercito americano e le autorità antitrust avevano spinto affinché AT&T condividesse i suoi brevetti e il suo know-how con le altre aziende. Quello che non è mai chiaro è il modo in cui le tecnologie diventano importanti, invece spesso è ovvio, molto ovvio, quale tecnologia sarà importante. Ed è per questo che il governo degli Stati Uniti è stato fondamentale in quasi tutte le più importanti iniziative tecnologiche moderne.

Invece, scendendo più nel concreto delle loro "tasche", Andreessen e Horowitz sono anche estremamente critici sulla proposta di Biden di tassare i guadagni non realizzati, la cosiddetta “tassa sui miliardari”, che secondo loro distruggerebbe l'industria del venture capital e la stessa California: come dire, "lo stile di vita americano". La proposta di Biden praticamente da sola – sostengono i due – avrebbe la capacità di far saltare la base economica della forza imprenditoriale degli Stati Uniti. “Il punto di vista di Clinton”, ha detto Horowitz, ”era che se si vogliono programmi sociali espansivi, si vuole una base imponibile per pagarli. Qui però c'è di più: un livello di autosabotaggio”. Questo è il loro argomento.

Matt Stoller, in un lungo approfondimento (opens new window) dal quale ho ripreso questa parte, spiega l'ipocrisia che c'è dietro questa posizione dello 0,01% e già che c'è racconta anche chi è J.D. Vance, il prossimo vicepresidente degli Stati Uniti.


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La posa di ieri
La posa di ieri ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Il grande sospiro
A meno che non viviate su una barca priva di connessione e di computer, venerdì il mondo è andato in tilt perché è andato in tilt Windows (opens new window), a causa di un aggiornamento di un software di sicurezza di CrowdStrike. Dimostrando che, quando la tecnologia fallisce, di solito lo fa con un sussurro invece che con il botto (opens new window) (archivio (opens new window)). Così, mentre nella Silicon Valley ci si preoccupa dei rischi dell'AI, a quanto pare basta un semplice aggiornamento software andato male ha causare un'interruzione di servizi a livello planetario.

A proposito di sospiri
Internet sta cominciando a chiudere i cancelli dei commons. Una ricerca (opens new window) della Data Provenance Initiative ha rilevato un drastico calo dei contenuti resi disponibili dai siti per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. È giusto che sia così ma è anche un problema (opens new window) (archivio (opens new window)). Le restrizioni sempre più diffuse sui dati rappresentano una minaccia per le aziende che hanno creato i grandi modelli di AI, perché c'è bisogno di una fornitura costante di dati di alta qualità per mantenere i modelli freschi e aggiornati. Ma questi blocchi rappresentano anche un problema molto concreto per le startup e soprattutto per i ricercatori nelle università di mezzo mondo, che si affidano a set di dati pubblici e non possono permettersi di prendere in licenza i dati direttamente dagli editori o dai proprietari. È in gioco la ricerca pubblica.

I soliti cugini d'Oltralpe
In Francia lo scudo energetico è stata una misura piuttosto efficace per rispondere a uno shock puntuale, quello della guerra Russo-Ucraina. Lo scudo tariffario implementato a partire dal 2022 ha contribuito a limitare l'inflazione e a sostenere la crescita, come mostra la Banque de France in uno studio pubblicato lunedì (opens new window). Ma a costo di un debito pubblico che sarebbe stato “insostenibile” se lo shock energetico si fosse prolungato. Comunque, ha salvato l'economia francese e il benessere delle famiglie. Ma tutto questo non è bastato per salvare Macron, a quanto pare.

Invece in California
È arrivato il caldo dell'estate, quello che picchia duro da sempre, e a Milano salta la corrente perché la rete non regge il carico "eccezionale" dei condizionatori. Peccato che sia sempre così ormai da anni, cioè non è per niente l'eccezione. Tanto è vero che ci sono anche altri posti, che subivano blackout come se non ci fosse un domani. Solo che loro ci hanno lavorato sopra e adesso vanno via lisci grazie a rinnovabili e a grandi batterie posizionate strategicamente. No, non sto parlando di Malta, ma della California (opens new window), che se fosse una nazione sarebbe la quinta al mondo. E che genera un quantativo di energia rinnoabile pari a cinque centrali nucleari.

Lungo ma stretto
Vi siete mai chiesti perché il Cile è così lungo? No? Peccato, dovreste (opens new window). Mappe, grafici, un sacco di cose interattive da scoprire. Fico.


Italiana

L'emergenza datacenter
Mi ricollego a quanto scrivevo sopra per la California e generalizzo. Il problema del consumo energetico in particolare: quello nei data center. Qui i consumi energetici sono ormai al raddoppio. Secondo l’Onu serve "una stretta regolatoria”. È quanto emerge dal Digital Economy Report (opens new window) secondo cui il consumo di elettricità di sole 13 società vale 460 TWh, più di quello di un Paese come la Francia. Amazon, Alphabet, Microsoft e Meta in testa alla classifica. E secondo l'Agenzia Internazionale dell'energia, da qui al 2026 si balzerà a 1.000 TWh per effetto dell’intelligenza artificiale.

Genetliaci
Tempo di bilanci. I settant'anni di Michele Serra intervistato su Repubblica (opens new window). È un articolo particolare ma da leggere con attenzione, perché dice molto.

Autoanalisi
Gianrico Carofiglio, lo scrittore che prima faceva il magistrato e ora è diventato uno dei più famosi e pagati autori italiani di romanzi gialli (il sogno di tutti gli autori della domenica del nostro Paese, quelli con un romanzo nel cassetto che nessuno vuole leggere) si confessa con notevole candore al Corriere (opens new window) e spiega: «L’invidia mi ha afflitto a lungo per varie ragioni: è stato penoso negarlo agli altri e a me stesso. Ma l’invidia rispetto a mio fratello Francesco era sana. Mi diceva: “Vedi com’è stato bravo?”. Oggi è molto meno nociva, ma resta una belva selvaggia. Anche se l’ammetti, se ci hai lavorato, non la elimini. E forse non è neanche giusto farlo».

Teorie del complotto
Non è raro che Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale, si arrabbi quando incontra una bufala. O meglio, quando vede qualcosa di platealmente fuori posto. Come l'articolo per La Stampa di Torino di Luigi Grassia intitolato Polemica: sulla Luna siamo andati o no? Il film “Fly me to the Moon” rilancia i dubbi (opens new window). Però questa volta si è proprio arrabbiato (opens new window). "Trovo davvero spiacevole che si dia spazio, a cinquantacinque anni dall’impresa lunare, a tesi strampalate già smentite abbondantemente da tutti gli storici e dagli addetti ai lavori.". Da leggere. E comunque, secondo The Atlantic (opens new window) (archivio (opens new window)), nessuno sa esattamente quando Neil Armstrong mise piede per la prima volta sulla Luna e probabilmente non lo sapremo mai con certezza: “Non era come una gara di nuoto olimpica in cui toccare il muro ferma il timer”.


Multimedia

Female Wisdom
La Nintendo Switch di prima generazione sta per andare in pensione, superata dalla futura Switch 2, che arriverà nel 2025. Questo è l'ultimo Natale. Tra i giochi previsti, uno è notevole anche solo per l'idea: a guidare è la principessa. The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom (opens new window).

Progetti amatoriali
La storia di quel tizio (opens new window) che ha lavorato come un matto per fare un finto cartellone segnaletico in una freeway californiana che attraversa Los Angeles: una interstate a cui mancava la segnalazione di una uscita a sinistra della carreggiata, dopo una galleria.

Engine 101
Come funziona un motore, spiegato bene (opens new window).

Energy Saver
Per una educazione sulle nuove tipologie di batterie allo stato solido e al tipo di accumulatori che è possibile comprare, questo video è parecchio interessante (opens new window), a cominciare dalle scuse con cui comincia. Comunque, a me una bella batteria di questo tipo da tenere in casa non dispiacerebbe.

Hardware vs software
I cambiamenti che il video e la fotografia computazionale stanno producendo sono enormi: è il punto di forza degli smartphone, . Questa prova comparata (opens new window) tra la Sony ZV-E10 II (mirrorless APS-C) e l'iPhone 15 Pro Max è notevole proprio perché affronta il problema di punta. Con risultati non scontati.


Tsundoku

Cose di un altro mondo
Sto leggendo Language of the Night (opens new window) di Ursula K. Le Guin (opens new window). Nel saggio "Science Fiction and Mrs. Brown (opens new window)", viene citato un libro di cui ignoravo l'esistenza: Islandia (opens new window) di Austin Tappan Wright. Strano ignorarne l'esistenza viste anche le dimensioni di questo libro decisamente consistente (praticamente un mobiletto) che è definito come un'opera di fantasia utopica. Islandia descrive un mondo alternativo con una granularità così realistica che parecchi lettori poi ne hanno nostalgia (opens new window). Il New Yorker racconta la storia (opens new window) sia del suo autore che del libro. Ed è veramente tanta roba. Ingenuo e ingegnoso al tempo stesso, proprio come l'America degli anni Trenta. Ma è caduto nel dimenticatoio: è stato scoperto dopo la morte dell'autore e pubblicato postumo, con grande sorpresa di tutti. Il libro è imperfetto: non ha i contorni semplicistici del viaggio di un eroe, né l'approccio consolatorio del ritorno a uno stile di vita che sta scomparendo. È il libro sbagliato per chi ama il genere, e il genere sbagliato per chi potrebbe apprezzare il libro. Ma nonostante questo i suoi lettori lo ritengono un libro straordinario. Non esiste una traduzione in italiano.

La matrice originaria
Molti conoscono l'"ipotesi della simulazione", ovvero l'idea che tutti noi viviamo in una simulazione. David J. Chalmers, un pezzo grosso della filosofia e delle scienze cognitive, non solo ha fatto praticamente nascere di questa teoria, ma la porta molto più avanti. Chalmers si pone alcune domande di quelle toste su ciò che è reale, su ciò che non lo è e su ciò che accade quando trascorriamo più tempo nei mondi virtuali che in quello reale. Tutto in Più realtà. I mondi virtuali e i problemi della filosofia (opens new window).

La riservatezza
È il sistema politico più importante della nostra epoca, eppure praticamente nessuno lo conosce sul serio. Sto parlando di The Party - The Secret World of China's Communist Rulers (opens new window), di Richard McGregor. Il libro sostiene che, sebbene sappiamo come funziona il governo degli Stati Uniti e delle principali democrazie (e monarchie) europee, con la divisione in tre del potere (i rami esecutivo, giudiziario e legislativo), i governi delle città, delle contee, degli stati, del livello federale e via dicendo, in realtà non sappiamo praticamente niente di come funzionano le cose in Cina. McGregor, un giornalista australiano, con questo classico di una decina di anni fa ha sollevato il velo dell'ignoranza sul Partito Comunista Cinese, tanto riservato quanto potente, e mostra come il Partito gestisce tutto da dietro le quinte: dalla politica all'economia, dalla rete telefonica "speciale", all'uso di test standardizzati per reclutare funzionari governativi, e via dicendo. Molto, molto interessante.

Videogiochi da leggere
C'è stato un periodo della mia vita che ho letto un sacco di libri sui videogiochi (ho scritto anche una tesi sull'argomento, ma mi piaceva farlo a prescindere) e questo l'avrei divorato con soddisfazione: Building SimCity - How to Put the World in a Machine (opens new window) di Chaim Gingold è appena uscito ma prende di petto un pezzetto straordinario della storia dell'intrattenimento videoludico che tocca sia l'evoluzione del genere che il tema della simulazione e quello della città. Oltre ovviamente a parlare di Will Wright, uno dei più grossi geni (fuori di testa) del mondo dei video game.

Libri da videogiocare
E parlando di videogiochi come forma di letteratura, questo sembra essere davvero un caso praticamente perfetto di matrimonio tra le due: The Invincibile (opens new window), il videogioco tratto dal romanzo omonimo (opens new window) di Stanislaw Lem.


Coffee break

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D3C

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Al-Khwarizmi

Houston, we have a problem
Intel sta attraversando una fase che dire negativa è dire poco. È rimasta indietro, ha cercato la ripartenza, ma non riesce. Adesso ci si mettono i problemi di instabilità che affliggono le CPU Intel Core di tredicesima e quattordicesima generazione: sono stati inizialmente segnalati solo nei computer desktop di fascia alta. Tuttavia, informazioni recenti suggeriscono che i processori di questa serie si bloccano a tassi allarmanti anche in altri dispositivi (opens new window), come i computer portatili. L'azienda sta indagando sul problema, ma non ha rilasciato una dichiarazione ufficiale da oltre un mese.

Colpo di coda
Google, in un momento di grande lucidità, ha deciso di migliorare ancora la sua (vecchia) implementazione del markdown su Google Docs: ora si possono importare ed esportare documenti markdown (opens new window). Il markdown si può usare in tutti i prodotti della suite di Google, a quanto pare (opens new window).

.DS_store
Come sono nati i file invisibili del Mac con quel nome singolare ".DS_store"? Ecco. Il "Finder" del Macintosh a un certo punto del 1999 è stato riscritto (opens new window) e diviso in due applicazioni: Finder_FE e Finder_BE (Frontend e Backend). Il Finder_BE si occupava di varie cose tra cui generare dei piccoli file invisibili all'utente che tenevano traccia, cartella per cartella, dei metadati che indicavano lo stato in cui era stata lasciata (la posizione delle icone, il tipo di vista, eccetera). Una cosa comoda, che aveva fatto pensare di trasformare questo lavoro in un servizio esposto ad altre parti del sistema operativo e programmi tramite delle API. Così era nata anche l'idea di ribattezzare il Finder come Desktop Services (per analogia con i vari Icon Services e Navigation Services del sistema). Le API poi non le hanno fatte, il nome non l'hanno cambiato, ma i file invisibili che genera per tenere traccia dello stato di una cartella si sono chiamati "Desktop Services Store", o meglio ".DS_store".

Le ultime illusioni della giovinezza
Quando GitHub è stato venduto a Microsoft c'è stata una mezza rivoluzione (e un sacco di autori di progetti open source che sono scappati dalla piattaforma). Adesso a quanto pare anche lo sviluppatore di software GitLab, che tra le altre cose è sostenuto economicamente e tecnologicamente da Google, sta studiando la vendita della piattaforma, dicono i soliti bene informati (opens new window). Chissà a chi la venderanno.

Meglio che in cassaforte
Le compagnie telefoniche sono l'anello debole di qualunque catena della sicurezza nelle telecomunicazioni. Fanno dei disastri enormi. Questa volta AT&T afferma ad esempio (opens new window) che dei criminali hanno rubato i tabulati telefonici di “quasi tutti” i clienti in una nuova violazione di dati. Colpa dei cattivi, mica di AT&T, no no. E il fatto che gli sms con i codici da usare una sola volta? Quelli sono al sicuro? Come no (opens new window).

Una pizzata fra simili
Tirate fuori la vostra maglietta preferita, gli short e le infradito pelose, perché stanno tornando i meetup degli informatici: i tech meetup nella variante dei systems programming meetup (opens new window).

Le stelle nel cielo
Software Galaxies (opens new window) (qui il progetto (opens new window)) visualizza le dipendenze tra i gestori di pacchetti più diffusi. Ogni stella di questa visualizzazione rappresenta un pacchetto "nel cielo".

E a proposito di cielo
Avete mai pensato di bucare il firewall del sistema WiFi di bordo (a pagamento) degli aerei? Ecco, PySkyWiFi lo ha fatto (opens new window). In Python (per fare il nome carino). Comunque, una gran bella analisi.

E a proposito di analisi
Avete mai pensato di decostruire un gioco di ruolo e rifarlo nella riga di comando? È un esercizio utile e anche interessa. In questo caso una grande analisi (opens new window) e anche un gioco divertente (opens new window).

E a proposito di divertente
I giochi testuali di Star Trek, da antico squallore a nuova vita online riportati: sono qui (opens new window), belli anche se un po' vecchi.

E a proposito di vecchi
Che ne pensate di un monitor minuscolo per il vostro Raspberry Pi? C'è chi ci studia (opens new window) e chi lo fa sembrare veramente un terminale d'altri tempi (opens new window) che perlomeno a me fa solo venire voglia di scrivere.

E a proposito di scrivere
Forse è arrivato il momento di scaricare Helix (opens new window) e di fare un breve corso (opens new window) con questa guida all'editor di testo dal punto di vista di uno scrittore (opens new window). Poi la prossima volta si parla di Vim (opens new window), Neovim (opens new window), Lazyvim (opens new window), Kakoune (opens new window) e di Helix (il "killer di Neovim (opens new window)") con più calma. (Anche di Neovide (opens new window), già che ci siamo, va). Promesso.


La posa di oggi
La posa di oggi ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Corsi e ricorsi

In un momento in cui l’Europa rischia una catastrofe ancora peggiore di quella del 1914, un libro come questo potrebbe forse essere condannato come una distrazione dal compito, disperatamente urgente, di difendere la civiltà contro la moderna barbarie.

Di anno in anno, di mese in mese, la tremenda situazione della nostra divisa e insicura civiltà si aggrava. All’estero il fascismo diventa sempre più sfrontato e crudele nelle sue avventure internazionali, più tirannico verso i popoli ad esso soggetti, più barbaro nel suo disprezzo per la vita dello spirito. Perfino nel nostro paese abbiamo ragione di temere il rafforzarsi d’una tendenza verso la militarizzazione e la riduzione della libertà civile. Inoltre, trascorrono i decenni e nessun passo deciso viene compiuto per alleviare l’ingiustizia del nostro ordine sociale, mentre un sistema economico ormai deteriorato condanna milioni di uomini alla frustrazione.

È drammaticamente attuale, ma non è stato scritto oggi. E neanche ieri. È l'introduzione che Olaf Stapledon scrisse nel 1937 a uno dei suoi romanzi più belli, Il costruttore di stelle (opens new window). Avvertiva quello che poi sarebbe diventato il dramma del Novecento, la Seconda guerra mondiale. E noi, a cosa stiamo pensando quando guardiamo le stelle?






“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END




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