[Mostly Weekly ~265]
Buon Pasqua e altre idee (un po' confuse)
A cura di Antonio Dini
Numero 265 ~ 31 marzo 2024
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Grazie per aver aperto questa pagina! Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello!).
Sto lavorando su più fronti contemporaneamente, il periodo è incasinato e il tempo come sempre molto poco. Ma tu puoi fare la differenza: puoi contribuire a sostenere il mio lavoro con una donazione qui su PayPal (opens new window) in modalità Amici (è una donazione, dopotutto, non una compravendita) oppure contattarmi per sponsorizzare uno o più numeri.
Intanto, buona lettura.
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The artist must train not only his eye but also his soul
— Wassily Kandinsky
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Editoriale
L'opera struggente
Megalopolis di Francis Ford Coppola pare (opens new window) che sia un bel film. Forse anche un buon film, almeno dal punto di vista del botteghino. È costato un sacco di soldi al suo autore (120 milioni di dollari), che comunque è miliardario e voleva il controllo assoluto del suo lavoro. Ci ha messo una vita a realizzarlo e il cast (tra gli altri: Adam Driver, Nathalie Emmanuel, Giancarlo Esposito, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf e Dustin Hoffman) è davvero notevole. È un film di fantascienza distopico dalla trama lineare: a New York una donna, Julia Cicero, è divisa tra la fedeltà al padre Frank (sindaco della città), che ha una visione classica della società, e il suo amante, l'architetto Caesar, che è più progressista e vuole ricostruire New York City come un'utopia dopo un disastro devastante. A Coppola l'idea di fare questo film è venuta nel 1979, mentre stava realizzando Apocalypse Now. L'ossessione alla base è quella per l'Antica Roma, il film pare sia un mix tra Ayn Rand, Metropolis e Caligola, mentre lo stesso Coppola ha detto: "I nostri padri fondatori hanno preso in prestito una Costituzione, il diritto Romano e il Senato per il loro governo rivoluzionario e senza re, quindi la storia americana non avrebbe potuto svolgersi né avere il successo che ha avuto senza la cultura classica a guidarla". Il film dura poco più di due ore e ovviamente, come il pubblico del Colosseo, siamo tutti alla finestra per vedere se Coppola ha creato un capolavoro (cosa che non gli capita più da parecchio tempo) oppure verrà ricordato per un ultimo, titanico atto di hybris con un flop epocale. Non morirà povero in ogni caso, ma penso gli interessi di più la sua eredità artistica.
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Importante
La ricetta del truismo
Si fa una certa confusione tra algoritmi e ricette segrete, tipo quella della Coca Cola. Comunque, FastCompany si lancia in questo difficile esercizio dialettico (opens new window) costruendoci sopra tutta una storia che spiega come funziona l'algoritmo di TikTok con una serie di ovvietà da paura. Si parte con dei fantomatici ricercatori statunitensi ed europei che avrebbero scoperto alcuni aspetti del funzionamento del tanto decantato algoritmo, tra cui la misura in cui TikTok fa da cassa di risonanza agli interessi degli utenti rispetto al tentativo di ampliare i video che essi guardano. I ricercatori hanno classificato i video mostrati sulla base dei sistemi di raccomandazione come "sfruttanti" l'interesse, mentre quelli mostrati per espandere gli utenti sono "esplorativi". Secondo i risultati dello studio, tra il 30% e il 50% dei primi mille video che gli utenti di TikTok incontrano sfruttano i loro interessi passati. I video consigliati sono guidati da una serie di fattori, soprattutto se all'utente è piaciuto un video simile e chi segue sulla piattaforma. Meno sembrano essere guidati dalla percentuale di video che l'utente ha guardato. Una scoperta da premio Nobel.
Mamma guarda come ti suicido l'aereo
Cosa diavolo è successo alla Boeing? (opens new window) Cioè, che diavolo hanno fatto a quelli che sanno come si fanno gli aeroplani? Gli hanno sparato?
Gente brutta brutta
I meccanismi di controllo di Andrew Huberman (opens new window). Le seduzioni private e pubbliche del più grande neuroscienziato pop del mondo.
Vite parallele
Mentre in Messico hanno appena scoperto (opens new window) tre nuovi testi Aztechi, chiamato "Il codice di San Andrés Tetepilco", in Giappone è stata messa online (opens new window) una grande raccolta di testi antichi (opens new window). La collezione comprende opere d'arte come disegni da parete, manuali di scuola e guide per la calligrafia. Queste opere abbracciano un ampio periodo, dal XIX secolo fino al secondo dopoguerra, un'epoca di grandi cambiamenti per il Giappone. Infine, il Getty Museum mette online gratuitamente (opens new window) 88mila immagini artistiche.
Quanto potrà mai essere difficile?
In Russia circolano pochi videogiochi (opens new window). C'è un problema di censura, embargo e varie altre ragioni per cui i videogamer non hanno accesso alla stessa quantità industriale di giochi che abbiamo nel resto del mondo (Cina esclusa (opens new window), ovviamente). Comunque, l'idea geniale è quella di voler realizzare un'industria autoctona del gaming che faccia tutto (opens new window), dai giochi (inclusi i motori software per la grafica) sino alle console da vendere. Era dai tempi della Cortina di Ferro che non si vedeva una cosa così strampalata. Di solito è un precursore, il segnale che sta per venire tutto giù.
Italiana
Monumentalità
Un po' di cose su Lego e l'architettura (opens new window), che alla fine è la cosa per cui il Lego sembrava essere nato: costruire cose come le case e i palazzi. Alcuni set sono meravigliosi.
Altre monunentalità Gli eredi di Sergio Staino hanno avviato una campagna di raccolta fondi (opens new window) per realizzare un archivio online contenente tutta l’opera dell’autore satirico, realizzata in circa 50 anni di attività, rendendola disponibile gratis a chiunque.
DA 60 a 100 in 8 secondi
Il Guardian pubblica (opens new window) un interessante commento di un nuovo esperto di fitness. Che ha 60 anni e comincia dicendo chiaramente: voglio arrivare a 100. In buona salute. Magari facendo anche un Iron Man strada facendo. Evvai.
Reincantamento
La soluzione al disincanto non risiede nel rifiuto della ragione o della tecnologia, ma nella loro re-immaginazione e riappropriazione collettiva (opens new window), puntando verso una società in cui la tecnologia serve l’umanità, favorendo una vita arricchita da un nuovo senso di meraviglia e appartenenza.
Mostly Sponsor: D3C ~ Piacere di fare la vostra consulenza (opens new window)
Multimedia
Lacuna
Cose da leggere prima che diventino multimedia. La sceneggiatura vincente alla Screenwriting Challenge di un paio di anni fa è quella di David F.M. Vaughn. Si intitola: Lacuna (opens new window). Il soggetto: quando una donna si risveglia da un coma di tre settimane, si vanta di essersi ripresa rapidamente. Ma il comportamento sospetto del marito la spinge a credere che possa nascondere un segreto.
Piccantiello
Ah, diavoli di giapponesi e delle loro sigle anni Settanta. Questa era The Super Girl (opens new window) del 1979.
D&D
Il nuovo set da 3.745 pezzi della Lego è dedicato a Dungeons & Dragons (opens new window) e non solo si può costruire, ma si può anche giocare l'avventura collegata.
Medio e informato
Mi tengo la mia Hasselblad 500c bella calda a casa, in attesa che un giorno i dorsi digitali costino poco poco. Arriverà? Intanto mi lustro gli occhi con questa prova della Hasselblad 907x 100 Megapixel CFV100 (opens new window)
Tanti corpi, molti problemi
Ho finito di vedere Il problema dei tre corpi (opens new window) su Netflix (ne ho scritto qui (opens new window)), e avevo a suo tempo letto il primo libro della trilogia di Cixin Liu (ne ho scritto qui (opens new window)). Questa intervista dei due show runner su Vulture (opens new window) (archivio (opens new window), altro archivio (opens new window)) spoilera tutto lo spoilerabile (è da leggere solo dopo aver visto la prima stagion della serie) perché è più una specie di breve storia orale che non un vero servizio giornalistico. Però chiarisce un concetto: la prima stagione della serie anticipa cose che nei libri compaiono solo più avanti.
Tutti i particolar in cronaca
A quanto pare (opens new window) in Cina la storia del 3 Body Problem e dei suoi diritti è segnata da un omicidio (quello di Lin Qu, magnate dei videogiochi tramite la Yoozoo Games e proprietario dei diritti della serie tv cinese, venduti a Netflix) e da una successiva condanna a morte (quella di Xu Yao, avvocato incaricato della vendita dei diritti, la cui commissione venne poi ridotta da tre milioni a 750 mila dollari).
('60s Jazz)
Andy Cale esplora, con il suo stile della campagna piemontese, i migliori 10 dischi Jazz degli anni Sessanta (opens new window).
Tsundoku
Viaggio in cucina
Con approfondimenti sulle tecniche di stesura di scrittori diversi come Jane Austen, Christina Rossetti, Raymond Chandler, Samuel Beckett, Franz Kafka, John le Carré, Barbara Pym, Philip Pullman e Alice Oswald, Write Cut Rewrite: The Cutting Room Floor of Modern Literature (opens new window) è un affascinante svelamento dei misteri della scrittura, del taglio, della riscrittura e della pubblicazione di opere creative. E per una volta gli autori non sono i soliti giornalisti ma due studiosi all'altezza: Dirk Van Hulle è professore di Bibliografia e Storia del libro moderno all'Università di Oxford, mentre Mark Nixon è professore di Letteratura moderna e studi beckettiani all'Università di Reading.
Vernor Vinge (1944-2024)
È morto uno dei grandi autori di fantascienza del dopoguerra: Vernor Vinge (opens new window). In Italia è stato pubblicato sistematicamente ma in edicola da Urania, quindi è un po' difficile indicare i suoi libri in maniera "statica". Vi consiglio casomai di leggere Il vero nome (opens new window), del 1981, un romanzo breve dove per la prima volta si parla di Cyberspazio.
Square
Gli youtuber possono fare anche altre cose, più "tanbigili"? O solo quelli della dimensione di MrBeast e Marques "MKBHD" Brownlee? Questo stagionato ma esperto youtuber (opens new window) ha deciso che parlare di fotografia non vuol dire parlare di fotocamere, ma di vere foto. E ha fatto il libro, che è pure quadrato (opens new window) (le 'zine fotografiche hanno già un certo successo, quindi è anhe una scelta logica).
Screens
Sto cercando di capire l'impatto cognitivo degli schermi di computer. Vorrei capire se lavorare sullo schermo del portatile, sullo schermo del fisso (più grande) o su più schermi connessi (portatile più uno-due schermi esterni) cambia effettivamente qualcosa dal punto di vista cognitivo, rimanendo all'interno di un insieme di attività lavorative tipiche (cioè non montaggi-editing multimedia o programmazione, per intendersi). Invece, sto trovando solo cose dal punto di vista del multitasking, il "salta-di-qua-salta-di-là" tra telefono, computer e tv. Oppure da milioni di youtuber (opens new window) il cui problema è creare un set-up da youtuber (opens new window). Bah.
Un bravo giornalista
La prima sorpresa è che sia ancora in catalogo. La seconda è la sua storia. Civiltà sepolte (opens new window) di C.W. Ceram è stato pubblicato nel 1949 in Germania come Götter, Gräber und Gelehrte Roman der Archäologie ed è diventato un caso editoriale con milioni di copie vendute in tutto il mondo. In Italia è uscito nel 1952 e ancora oggi è presente nel catalogo di Einaudi. Lo ha scritto un giornalista tedesco, Kurt Wilhelm Marek, il quale, per evitare di essere associato al suo precedente lavoro di "propagandista" (ebbene sì, questa parola esiste) per il Terzo Reich, si è scelto un nom de plume particolare, come vedremo fra un attimo.
Il libro, nonostante sia scritto da un giornalista, è straordinariamente accurato. Ci sono voluti anni e una serie di ricerche ossessive, ma funziona molto bene. Ancora oggi. Racconta in maniera divulgativa e avventurosa, ma scientificamente corretta, la storia dell'archeologia greca, egizia, mesopotamica, messicana, centroamericana e sudamericana. Fornisce brevi biografie di archeologi come Heinrich Schliemann, Jean-François Champollion, Paul-Émile Botta e Howard Carter, tra gli altri. E non ha solo fatto innamorare milioni di persone all'archeologia, ma addirittura ha definito quale sia la percezione di questa scienza e degli archeologi agli occhi del grande pubblico. È la narrazione più diffusa al mondo subito dopo quella di Indiana Jones creata da George Lucas.
Fun fact: Marek, per creare il suo pseudonimo, scelse di invertire la direzione del suo cognome seguendo le convenzioni della scrittura etrusca, e di addolcire le K in C. Marek -> Ceram.
Coffee break
Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete fare una piccola donazione su PayPal (opens new window) in modalità amici e parenti (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).
Al-Khwarizmi
Staying Alive
Game of life (opens new window), mentre simula se stesso, infinitamente zoomabile.
BBS
La soluzione secondo quelli di 2600 è di farsi la propria BBS (opens new window) e preparsi al peggio. Chissà quanto costa una telefonata intercontinentale in fonia.
Trello de noantri
Un filino complicato ma molto completo: con Planka (opens new window) c'è una alternativa open source ai software per fare project tracking.
Social vegani
Una idea per le vacanze? Usare le VCard e i feed RSS come alternativa ai social media (opens new window).
Code senza Org
Se volete insegnare ai vostri figli a programmare c'è solo l'imbarazzo della scelta. Questa persona ha creato una serie di giochi e puzzle e li ha messi online (opens new window). (Già che ci siamo: alcuni puzzle (opens new window) da risolvere).
Hyprland crash course
Vi piace Linux e volete soffrire perché il minimalismo vuol dire tagliare tutto quello che sporge dal vostro corpo? Beh, avete trovato pane per i vostri denti (da tagliare anche quelli), Hyprland (opens new window).
CSSes
Un paio di cose utili: magick.css (opens new window) è molto carino (serve normalize.css (opens new window)) e facile da usare. Invece, jampack.css (opens new window) è uno strumento per il post-processing dei siti statici, capace di dare al vostro generatore (opens new window) una marcia in più e rendere il prodotto finale molto più complicato ma anche molto più flessibile. Ah, anche per respirare un po' d'aria buona: un sito fatto solo di Pure CSS (opens new window). E poi: cinque principi (opens new window) per la prograttazione di una homepage. E il terzo numero (opens new window) della Html Review (opens new window). Segnalo anche l'articolo dell'anno scorso di LowTech Magazine in cui spiegano come hanno ricostruito il loro sito (opens new window) alimentato a energia solare.
Cherrypicking
Difftastic (opens new window) è uno strumento per la riga di comando che serve a confrontare versioni diverse di documenti di codice sorgente. La cosa interessante è che confronta i file in base alla loro sintassi, non riga per riga. In questo modo evidenzia le differenze in modo accurato e più facili da leggere per l'uomo.
La coda lunga
Il signor G.
Ieri sera stavo cercando delle cose sul mio computer e per caso ho ritrovato un testo molto breve che avevo scritto giusto venti anni fa (opens new window) sul mio blog. Anzi, due cose (opens new window). La seconda era sulla fine della posta elettronica: troppi messaggi, la gente che annega, non ce la fa più: forse dovremo uccidere l'email. Lawrence Lessig (professore e attivista all'epoca molto di moda) aveva addirittura detto che non rispondeva più alle email: erano troppe; bisognava contattarlo in altri modi. Scandalo.
La domanda all'epoca era: riusciremo a fare a meno dell'email? La posta elettronica come la conosciamo ancora oggi è nata nel 1971: fu Ray Tomlinson a scegliere la chicciolina (opens new window) e battezzare così la forma internet del protocollo di messaggistica locale tra utenti dello stesso mainframe. Negli anni successivi l'email è diventata prima uno strumento aziendale e quindi personale estremamente diffuso. È lo standard più antico di tutto quello che passa sull'infrastruttura di Internet.
L'accelerazione più forte, soprattutto in ambito lavorativo, gliel'ha data il Blackberry di Rim, che avea addirittura introdotto il concetto di "dipendenza" dall'uso, anzi abuso, della posta. Diventando così il famigerato Crackberry (opens new window). Una dipendenza talmente forte e frenetica che c'era chi usava le mail come una forma di messaggistica istantanea: avanti e indietro di messaggi con poche parole dentro. Gente che aveva trasformato una forma di comunicazione tipicamente diacronica (la lettera) in sincronica (lo scambio vocale, spesso solo fàtico). Capolavoro assoluto.
Il primo post che ho ritrovato, però, parlava di un'altra cosa, sempre collegata. La nascita di un nuovo servizio di posta, lanciato da Google: Gmail (opens new window), che poi vuol dire "Google e-mail". Venne presentato al mondo il primo di aprile de 2004x. Un servizio che è nato in beta e tale è rimasto a lungo. Intanto, si entrava solo a invito. E poi, con uno dei primi sistemi di referral, faceva strage di cuori: man mano che si invitava gente, la già generosa quota disco messa a disposizione dai Google aumentava. A dire il vero, aumentava comunque, anche se lentamente, con il passare del tempo. Ma la cosa veramente straordinaria, all'epoca, era lo spazio a disposizione sul server: un gigabyte. Era un'enormità, in un'epoca in cui i provider (a pagamento) ti davano alcune decine di Megabyte al massimo. Un'epoca in cui gli allegati ai messaggi erano gif dal peso di pochi kilobyte. Un'epoca completamente diversa, terminata anche grazie alla spallata di Google e della sua posta.
Gmail infatti fu una vera rivoluzione. Con un marketing eccellente. Entrare voleva dire avere automaticamente degli inviti per i tuoi amici, cosa che ti faceva sentire uno importante, perché potevi elargire questo bene scarsissimo, una specie di caviale Beluga della rete, a delle selezionate persone. Un amico che tirai dentro all'epoca, Federico, ogni tanto ancora mi ringrazia: mi dice che gli ho aperto la strada per una rivoluzione personale e professionale notevole. Oggi, oltre ad avere un indirizzo breve fatto solo con il cognome, ha tutto su Google e vive serenissimo. Un altro amico, Gianluca, è stato il primo ad usare il server di posta professionale di Gmail che consentiva l'uso di un proprio dominio. Anche lui credo che in pratica viva "dentro" Google.
Nel tempo Google ha aggiunto alle funzionalità-killer di Gmail (come la ricerca potentissima e l'approccio senza cartelle ma con tag e smart folder) un sacco di altre funzionalità via via più ricche: dalla priorità delle mail, alle risposte smart, dalla cancellazione dalle newsletter con un solo click di un bottone alla gestione di thread e chat live. Cose via via sempre più complicate e ricche, sino allo sbarco dell'intelligenza artificiale che praticamente scrive da sola pezzi di email.
La gestione della posta di Google è diventata sempre più semplice e ha fatto dimenticare a milioni di persone la complessità che c'è dietro. È riuscita a fare nel mercato consumer quello che Microsoft ha fatto nel mercato aziendale, creando anche una "abitudine" all'uso della posta di Google che è valso come un gigantesco campo-scuola per milioni e milioni di utenti. Adesso quella piattaforma è talmente conosciuta che quando Google vende i suoi servizi aziendali parte dall'assunto che la gente "li sappia già usare tutti" perché tanto tutti o quasi hanno usato Google e Gmail.
Di quel mio vecchio post mi fanno sorridere un paio di considerazioni: da un lato che tenere tutta la propria posta sui server di Google (quello che poi avremmo chiamato Cloud) facesse pensare a potenziali problemi di privacy e dall'altro che ci fosse una possibile competizione su più fronti con Microsoft e altri per conquistare altri spazi di servizio. Ad esempio, quello applicativo e dei sistemi operativi.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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