[Mostly Weekly ~259]
L'amore ai tempi del robot e altre storie periferiche
A cura di Antonio Dini
Numero 259 ~ 18 febbraio 2024
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Posti dove andare se siete ad Atene: Kafeneio Oraia Ellas (opens new window).
Intanto, buona lettura.
Sono passato attraverso momenti davvero terribili nella mia vita, alcuni dei quali sono realmente accaduti
— Mark Twain
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Editoriale
I buoni vecchi tempi andati
Un po di tempo fa la giornalista britannica Freya Pratty (opens new window) è andata a trovare Peter Sunde, il fondatore di Pirate Bay. La storia che ne è venuta fuori (opens new window) è degna di essere letta, anche perché sembra quasi che quella fase della nostra vita, tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni Duemila, non sia mai esistita. Abbiamo completamente dimenticato una serie di problemi, scontri sociali, conflitti e possibili aperture e soluzioni, a partire dal G8 di Genova, passando al ruolo di Edward Snowden nel rivelare al mondo cosa facevano gli Stati Uniti con i loro alleati del Commonwealth britannico ancora prima dell'11 settembre, e altre cose simili. Qualcosa dovremmo pur ricordarcelo, no? Anche perché è la base dell'instabilità politica e tecnologica in cui viviamo oggi. Non è pessimismo, è realismo senza tanti fronzoli.
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Importante
Tanta roba veramente
OpenAI ha annunciato Sora (opens new window), che permette di creare video per adesso fino a un minuto partendo da un prompt testuale, e la gente è impazzita (opens new window).
Cose dell'altro mondo
Intanto la scorsa settimana ho provato il Vision Pro (opens new window) e mi è piaciuto parecchio. Non ci vuole un genio per pensare che mescolare le due cose (Vision Pro e Sora) porterebbe a risultati straordinari.
Ad esempio, il video ufficiale del nuovo singolo di Billy Joel, Turn the Lights Back On (opens new window), che utilizza l'AI e filmati d'archivio per mostrare Billy Joel che canta la canzone in vari momenti della sua carriera.
Che te lo dico a fare?
Gli alieni potrebbero essere già passati di qua (opens new window), sul serio. Oppure no, ma noi alla fine che ne sappiamo? Siamo qui da troppo poco tempo.
Geekification
Rebecca Solnit scrive per la London Review of Books (opens new window) quali sono state le conseguenze per San Francisco da quando è stata "completamente annessa" dalla Silicon Valley.
Per tutto il pesce
Ho molto amato Seinfeld ma non ho mai frequentato Curb Your Enthusiasm. Tuttavia, anche la serie di Larry David sta finendo, e c'è già chi la celebra come il capolavoro di sempre (opens new window).
OneBaggers
Sta per succedere una cosa tremenda per noi che viaggiamo solo con il bagaglio a mano: la bolla sta per scoppiare (opens new window) (archivio (opens new window)). Gli aeroplani non sono fatti per tenere tutti questi bagagli in cabina e il risultato è che molte cose verranno imbarcate, lasciando un sacco di gente (me inclusa) molto insoddisfatta. Un consiglio? Non viaggiate con i trolley ma con uno zaino solo (opens new window) calibrato per stare in cabina (opens new window), se potete. Perché quelli sono gli ultimi che vengono imbarcati. E mettete tutto dentro lo zaino, niente borsa o secondo zainetto.
Italiana
Vision Prof
È sopravvissuto a una dissezione dell'aorta ma forse ci stiamo giocando lo stesso (opens new window) il professor Vittorio Emanuele Parsi: «Ero quasi morto, vedevo le anime dell’Ade. Sono vivo grazie al volto di Tiziana».
Dare a Cesare
Questa settimana è fondamentale perché è nelle edicole il numero 64 di Tex Willer, la serie di Tex da giovane che ha raccontato la storia del ranger texano quando era ancora un fuorilegge (per via di accuse ingiuste). La Mano Rossa (opens new window) è la storia che trasformerà il giovane Tex in quell'eroe della giustizia che tutti conosciamo e che ha appena compiuto 75 anni. Qui ne parla il curatore e autore della sceneggiatura Gianluca Boselli (opens new window) e qui Fumettologica spiega (opens new window) perché tutto questo è importante (e qui la mia vecchia intervista a Boselli (opens new window)).
Viaggiare nel tempo e nello spazio
Avevo pensato di sfruttare questo post per fare una serie di segnalazioni di libri di Jules Verne (soprattutto la sua "trilogia del mare"), ma alla fine no, leggete l'originale che vi dà di più (opens new window).
Rassegne carbonare
Lo ascolto alla radio quando fa la rassegna stampa di Radio Radicale e, incuriosito, lo cerco in rete. Ecco una notevole intervista sul Foglio a Carlo Romeo (opens new window) realizzata da Marco Archetti.
Daltonici dentro
La strana storia (opens new window) del quarto colore nei semafori e delle auto a guida autonoma.
Tfr da rockstar
A un certo punto nella vita di chiunque arriva il momento di far cassa e chiudere un capitolo. I grandi chitarristi degli anni Settanta-Ottanta hanno trovato un modo particolare: vendere in aste milionarie decine e decine di chitarre, spesso solo sfiorate. Mark Knopfler, l'eroe dei Dire Straits (opens new window) non è una eccezione.
Multimedia
Bello
Il jazz e l'organo Hammond sono qualcosa a cui di solito non si pensa. Però, come dimostra molto bene Barbara Dennerlein (opens new window), funziona alla grande.
Molto bello
Anche la chitarra classica (un genere che non frequento, di solito), se messa nel contesto giusto come la chiesa di San Marco a San Francisco, e suonata dall'interprete giusta come Ana Vidovic, funziona più che bene (opens new window).
Stra-bello
E magari, per finire in bellezza, For The Love Of Dog (opens new window) del Ken Clark Trio.
Tsundoku
Piccoli racconti crescono
Hai perso la capacità di concentrazione richiesta per leggere un libro. Brutta cosa. Può essere dovuta ai social o alla mancanza di energie mentali, consumate dallo studio o dal lavoro. Raccontano su Reddit:
A vent’anni ho letto tutta la Ricerca di Proust e tanto altro. Oramai sono anni invece che inizio di tutto, leggo qualche pagina e poi inizio qualcos’altro. Un libro, se mi interessa, lo diluisco talmente tanto che mi dura mesi, se non anni. Potrei elencare decine e decine di argomenti che mi attirano. Poi mi accingo a leggere e mi assale il sonno, la noia, penso ad altro. È l’effetto negativo dei social? Siamo abituati ad informazioni brevi e dirette? Siamo così abituati a continui stimoli su ogni argomento che stare con la mente solo sopra un libro viene oramai vista come una insopportabile perdita di tempo libero?
Sì, decisamente. Ma è una condizione reversibile però. La soluzione sono i racconti su libri di carta. Un po' per volta ci si riabitua a leggere: si parte con poche pagine a sera e poi pian piano si cresce. L'importante, come nelle diete o negli allenamenti, è non strafare: no cento pagine un giorno e poi niente per una settimana. Sì invece magari tre pagine ma tutte le sere o quasi. E magari nel frattempo bisogna anche darci un taglio con tutte quelle micro interruzioni continue dei social. Sono una brutta trappola dello "short and now".
Ecco intanto qualche libro di racconti adatti a recuperare.
Fanta-scienza
Tutte le cosmicomiche (opens new window) di Italo Calvino. È la raccolta completa, da bambino ce n'erano solo alcune in edizioni separate, e le ho amate comunque tantissimo. Un enorme salto di fantasia partendo da una sola frase.
Machete Edition
Di cosa parliamo quando parliamo d'amore (opens new window) è la raccolta di racconti di Raymond Carver che va trovata nell'edizione italiana di Minimum Fax e gustata lentamente, come si deve.
Giallo senza zafferano
Il club dei vedovi neri (opens new window) di Isaac Asimov in Italia ha una storia editoriale spiacevole, non si trova, l'hanno tradotto e pubblicato a spizzichi e bocconi. Peccato perché sono racconti da rivista fantastici, di genere giallo in cui il mistero che si risolve ogni volta è affascinante.
Pecore sonnambule
Esistono varie raccolte di racconti di Philip K. Dick, autore oltremodo prolifico, ma questa in particolare, Tutti i racconti 1955-1963 (opens new window), raccoglie forse i migliori. Se poi uno si ingolosisce ce ne sono anche altre.
Coffee break
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Al-Khwarizmi
Niente Luna, tutto dito
Quando cerchiamo di capire qual è l'etimologia di alcune parole nel gergo dell'informatica diventato ormai linguaggio comune, incontriamo sempre più spesso termini di cui non sappiamo tracciare la storia. Ecco, qui è tutto spiegato (opens new window): non sono metafore bensì termini letterali che puntano a fenomeni fisici risalenti all'alba dell'informatica. Le "patch" sono effettivamente pecette di nastro adesivo per tenere assieme pezzi di nastro perforato, ad esempio. E i "loop" erano degli anelli fatti sempre di nastro perforato per fare in modo che una esecuzione venisse ripetuta più volte. Indovinate voi cos'è un "bug"?
Save As
Tim Berners-Lee preparò la sua presentazione ufficiale per il World Wide Web con Word 4.0 per Macintosh. Il problema è che quei file non sono più leggibili e che mancano i convertitori ponte che arrivino così lontano nel tempo. Ma si può sempre ricorrere a degli emulaltori (opens new window).
Non c'è inganno
Per usare al meglio git è necessario un bel po' di studio, ma anche qualche scorciatoia e qualche trucco (opens new window) aiutano, perché no?
Command Line Interface Guidelines
Questa (opens new window) è una guida open-source che aiuta a scrivere programmi a riga di comando migliori, riprendendo i principi tradizionali di UNIX e aggiornandoli per i giorni nostri. Rigraziatemi dopo averla letta.
Tutto rotto
Per decenni il file 'robots.txt' ha regolato il comportamento dei web crawler. Ma, con la ricerca di sempre più dati da parte di aziende di intelligenza artificiale senza scrupoli, il contratto sociale di base del web sta andando in pezzi. E le cose non stanno funzionando più come prima (opens new window).
La coda lunga
Kiss me, baby
Intelligenza artificiale, emozioni reali. Secondo vari articoli, a partire da questa lunga indagine (opens new window) (lunga nel senso che è un articolo lungo) delle persone sono alla ricerca di una connessione romantica con il bot perfetto. Con un robot, cioè entità fisico più o meno tangibile più AI con una personalità, che potrebbero coinvolgere i loro sentimenti. Ci avevano anche fatto un film: Her/Lei (opens new window) (2013), se ricordate. Tutto bello. Ma c'è anche la parte di intimità fisica, che spinge tanto quanto gli ormoni di molta gente. E ci sono delle resistenze, dei veri e propri ostacoli. Apple blocca tutto quello che può bloccare nel suo Vision Pro, che non a caso è stato chiamato "una cintura di castità da 3500 dollari (opens new window)" dalla stampa trash. Però il tema è vero: l'innovazione tecnologica passa attraverso l'industria del meretricio (sto cercando di evitare che questa mail finisca direttamente nello spam), una delle più importanti sia economicamente che socialmente. Cosa succederà in quel campo non so pensarlo anche perché non ho più l'età, ad essere sincero. Ma se gli adolescenti nati dopo il 2000 sono stati travolti dai siti strapieni di contenuti osée (ricordate? Sempre edulcorare per tenere a bada i filtri anti-spam), che fine faranno quelli che nascono ora con Vision Pro e tutto il resto? Perché è tutto talmente apparentemente tangibile e reale che mi chiedo: ma non è che la pratica solitaria e astratta nei suoi obiettivi in questo modo diventa invece una forma di tradimento di chi è in un rapporto di coppia monogamo? Un tradimento con "her"?
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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