[Mostly Weekly ~109]

Viaggio intorno alla mia camera


A cura di Antonio Dini
Numero 109 ~ 4 aprile 2021

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‌Remember, today is the tomorrow you worried about yesterday
– Dale Carnegie



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Disastri digitali annunciati
Fare software è complicato, farlo bene ancora di più. Farlo per tutti, praticamente impossibile. Ecco, mi metto seduto, prendo coca e popcorn, perché tra poco partirà una nuova fantastica avventura nel mondo del software: la creazione delle app che faccia da passaporto nazionale e soprattutto internazionale per il vaccino (opens new window). Allacciate le cinture e tenetevi stretti, sarà ancora meglio di Immuni e le sue sorelle. Voglio proprio vedere cosa viene fuori questa volta.



Milano vista dall'alto
Milano vista dall'alto ~ Foto © Antonio Dini

Importantologica

L'amicizia
Forse un matrimonio non durerà per sempre, ma un'amicizia si. Ma cos'è un'amicizia? Cosa ci aspettiamo? Il poeta David Whyte spiega il suo punto di vista sull'amicizia (opens new window) in questo piccolo libro intitolato Consolations (opens new window):

L'amicizia è uno specchio della presenza e una testimonianza del perdono. L'amicizia non solo ci aiuta a vedere noi stessi attraverso gli occhi degli altri, ma può essere sostenuta nel corso degli anni solo con qualcuno che ci ha ripetutamente perdonato per i nostri errori, poiché dobbiamo trovare in noi stessi il modo per perdonarli a nostra volta. Un amico conosce le nostre difficoltà e ombre ma rimane in vista, un compagno delle nostre vulnerabilità più che dei nostri trionfi, quando viviamo la strana illusione di non averne bisogno. Una corrente sotterranea di vera amicizia è una benedizione proprio perché la sua forma elementare viene riscoperta ancora e ancora attraverso la comprensione e la misericordia. Tutte le amicizie di qualsiasi durata si basano su un perdono reciproco e continuo. Senza tolleranza e misericordia tutte le amicizie muoiono.

Tutto il db di Facebook si scarica gratuitamente
Spiega Alon Gal (opens new window) che "tutti i 533 milioni di nominativi iscritti a Facebook sono stati diffusi gratuitamente. Questo significa che se avete un account Facebook, è estremamente probabile che il numero di telefono utilizzato per l'account sia stato diffuso". All'inizio del 2020 è stata sfruttata una vulnerabilità che consentiva di vedere il numero di telefono collegato a ogni account Facebook, creando un database contenente le informazioni di 533 milioni di utenti in tutti i paesi. Un utente ha creato un bot di Telegram che consentiva agli altri utenti di interrogare il database a un prezzo modico (qualche dollaro), permettendo alle persone di trovare i numeri di telefono collegati a una porzione molto ampia di account Facebook. Oggi tutti quei dati sono stati "liberati" e sono scaricabili gratuitamente. È probabile che pochissimi dei dati trapelati siano diventati obsoleti: nomi, cognomi, date e paesi di nascita, email, telefoni cellulari. Le vulnerabilità e il furto dei dati sono vecchi di 1-2 anni (a seconda di quale si guarda) ma l'impatto di questi dati è ancora enorme, soprattutto se possono essere usati come database di controllo e come punto di partenza per attività di social engineering o altri tipi di truffe più o meno automatiche.

Assicurato?
In un'intervista (opens new window) con qualcuno della banda di ransomware REvil, l'intervistato ha affermato di prendere di mira esplicitamente (opens new window) le aziende che hanno un'assicurazione sulla sicurezza informatica, poiché saranno più propense a pagare. E per fare questo, hackerano i fornitori di assicurazioni per sapere chi sono i loro clienti. Tutto questo ha tragicamente senso. L'articolo comunque è notevole e dentro c'è un sacco di roba in più, praticamente impossibile da riassumere.

I prodotti alimentari "naturali"
Cos'è un prodotto alimentare "naturale"? Un suggerimento comune è che le cose "naturali" non siano fatte di sostanze chimiche. Ma l'intero mondo della biologia è chimico. Un altro suggerimento: i prodotti naturali non sono geneticamente modificati (cioè Ogm). Ahimè, neanche questo funziona. Mentre i progettisti di Ogm mescolano e abbinano i geni artificialmente, i batteri al lavoro in noi e nel nostro cibo fanno la stessa cosa e lo hanno sempre fatto. Che ne dite di "non fatto in un laboratorio"? No, la vitamina C di un laboratorio è la stessa sostanza chimica della vitamina C di un'arancia. Quindi non è facile dire a cosa arriva un prodotto naturale. Comprensibilmente, molti commentatori hanno alzato le mani per la disperazione. Persino la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha rinunciato a sancire una definizione formale di "naturale". Ma arrendersi è una reazione eccessiva (opens new window). Al di fuori della matematica, quasi tutti i concetti mancano di veri chiarimenti e "naturale" è una nozione abbastanza utile per tentare di capirci qualcosa. Nonostante il suo aspetto alla moda, l'idea alla base di "naturale" esiste almeno dai tempi di Aristotele. Un articolo di Aeon da leggere di corsa (opens new window).

Le opere d'arte nell'era dell'accessibilità senza confini
Il museo del Louvre (opens new window) ha messo online gratuitamente la sua intera collezione di opere d'arte (opens new window): più di 482 mila pezzi in tutto. Per orientarsi ci sono anche degli album di opere scelte (opens new window) tematicamente oppure cercare ad esempio tutti i lavoro di Leonardo da Vinci (opens new window). Prima del Louvre ha fatto lo stesso anche il Metropolitan Museum of Art (opens new window) di New York, con 400 mila opere digitalizzate (opens new window) ad altissima risoluzione, l'Art Institute di Chicago con 52 mila delle sue opere (opens new window), lo Smithsonian con 2,8 milioni di immagini (opens new window) ad alta risoluzione, i Paris Musées, istituzione pubblica (opens new window) che racchiude 14 grandi musei di Parigi, con 336 mila loro opere (opens new window), e il British Museum con quasi due milioni di immagini (opens new window). C'è un problema, secondo me. Molte di queste riproduzioni sono pensate per delle visite virtuali, ma altre sono approntate per lo studio e addirittura moltissime altre (i quasi due milioni di immagini del British Museum, ad esempio) sono riutilizzabili liberamente con licenze di vario genere (Creative Commons e altre) anche in altri contesti. Tutto questo genera un po' di confusione, a mio avviso, e andrebbe creata una cornice legale ad hoc per questo tipo di beni di natura diversa dalle Creative Commons, o comunque più specifica (Arts Commons?), che venga condivisa con un accordo internazionale tra i diversi musei ed enti preposti (le nostre Soprintendenze, per intenderci) in maniera tale che l'arena museale virtuale sia uniforme. Dopotutto, se si può accedere da tutto il pianeta, che senso hanno regole diverse in siti web diversi? L'occasione per confrontarsi e trovare un modo comune è adesso, dopo sarà come rincorrere i buoi dopo che sono giù scappati dalla stalla.

Lawrence Ferlinghetti: una vita e un ricordo
Olga Campofreda scrive su Doppiozero: "Costantemente in equilibrio tra il reale e il surreale, tra la lotta politica e l’ideale, l’eredità di Ferlinghetti è molteplice e indiscutibilmente risonante. “Young men should be explorer” scrive nel poema che è la sua autobiografia. Come esploratore del mondo era stato suo padre, un emigrante Italiano di Brescia arrivato a New York agli inizi del Novecento. Un uomo che il giovane Lawrence non ha mai conosciuto e del quale, per la prima parte della sua vita, aveva imparato a portare solo metà del cognome, Ferling, la metà che rappresenta la sua vita americana. La storia delle sue origini italiane viene scoperta solo successivamente, alla vigilia dell’arruolamento per la guerra, un altro punto di partenza che è diventato allora anche un ritorno alle origini. Anni dopo, come il poeta ha raccontato in molte interviste, avrebbe bussato alla vecchia casa di famiglia senza nessuna fortuna. Eppure l’Italia resta per Ferlinghetti il luogo dell’amore, il paradiso terrestre che si oppone in sensualità e abbondanza a quello raccontato dal poema dantesco".

Steve Jobs, intervista del 18 febbraio 1981
Ho passato dodici anni della mia vita professionale a seguire le mosse di Steve Jobs, come ogni buon cronista deve fare per il personaggio o l'istituzione che segue. Dodici anni dopo, vedere questa intervista su Youtube (opens new window) che predata il mio periodo di copertura ammetto che un po' mi ha emozionato. Mi manca quella parte della mia vita, soprattutto l'energia e l'intelligenza che era palpabile nell'aria quasi ogni giorno.

Intervista a Patrick Collison
Patrick Collison è uno dei fondatori di azienda di maggior successo al mondo. Insieme al suo co-fondatore e fratello John, ha trasformato la società di pagamenti online Stripe in un colosso da 36 miliardi di dollari in un decennio. Patrick e John provengono dall'Irlanda, continuando la tradizione degli immigrati irlandesi che rendono grande l'America. Qui una lunga intervista (opens new window).

Parlare di vaccini
Lo small talk sui vaccini ha dato all'America (opens new window) qualcosa di cui parlare. "Nonostante il suo nome, lo small talk svolge un ruolo molto grande nella socializzazione. Gli scienziati sociali si riferiscono a questo tipo di discorso come "comunicazione fàtica", che di solito dividono in due teorie correlate ma diverse per comprenderne la funzione. Una teoria, ideata all'inizio del XX secolo dall'antropologo Bronisław Malinowski, usa il linguaggio fatico per spiegare le chiacchiere come una parte essenziale del legame sociale. Rispondete al telefono, andate in un negozio o incrociate un vicino per strada: "Come stai?" potreste chiedervi a vicenda. Quando ciò accade, a nessuno interessa davvero sapere come va. La domanda è posta per la comunione sociale: è un modo per riconoscere la presenza di qualcuno, per iniziare un'interazione più significativa. L'altra teoria, avanzata dal linguista Roman Jakobson, vede il discorso fàtico come il chiacchiericcio utilizzato per gestire il canale di comunicazione. È il linguaggio che indica alle persone dove, come e quando dovrebbero parlare". Tutto questo tiene insieme di nuovo la società stracciata dal covid con lo small talk sul vaccino. Attenzione, l'articolo si riferisce agli Usa, dove a quanto pare stanno effettivamente vaccinando la gente. Da noi si parla di vaccini spediti, non vaccini fatti.

Gli Nft
Secondo il tizio che li ha cristallizzati nell'attuale forma, gli Nft (i cosi non fungibili usati per commercializzare come pezzi unici opere d'arte e molte altre cose) non dovevano finire in questo modo (opens new window): "Quando abbiamo inventato i gettoni non fungibili, stavamo cercando di proteggere gli artisti. Ma l'opportunismo del mondo tecnologico ha colpito di nuovo".

Contro il monopolio della ricerca
Parafrasando Rogue One, le ribellioni si basano sulla speranza (opens new window): "Chiunque abbia mai scritto un web crawler sa che Googlebot ha più accesso di chiunque altro. Siamo un gruppo di sfigati che sono stanchi che Google abusi di questo privilegio. Per oltre due anni abbiamo ricercato e combattuto il monopolio incontrollato della scansione del web di Google. Siamo stati citati nel Big Tech Antitrust Report pubblicato dal Congresso e la nostra ricerca è stata appena pubblicata sul New York Times. Abbiamo aiutato i governi di tutto il mondo a capire come e perché dovrebbero combattere contro Google. Vi invitiamo a unirvi al club e unirvi a noi nella nostra lotta per un mondo migliore". (Finirà malissimo, lo so, non a caso citavo Rogue One). Intanto, se volete leggere Google News anche su un Macintosh SE/30 con Netscape 1.1, questo è il vostro sito (opens new window). Il canale YouTube collegato è meraviglioso (opens new window).

Essere inattivi
L'inattività è attualmente la quarta causa di morte al mondo (opens new window). È un problema spesso difficile da individuare perché viene confuso con la pigrizia e le scelte personale, ma in realtà il problema è geografico, sistemico e intrecciato nella struttura della vita moderna. L'inattività uccide milioni di persone, e il movimento è la sola "pillola miracolosa" che potrebbe salvare moltissime persone e anche il pianeta (più cammini meno inquini).

Air Force Delta
Li conosco da quindici anni almeno e so che sono una azienda particolare. Quanto segue me lo conferma: Delta Air lines è la prima a muoversi tra le grandi corporazioni del Sud degli Usa dopo l'appello a contrastare gli sforzi della Georgia per resuscitare l'ambiente di voto dell'era di Jim Crow. Il ceo di Delta Air Lines, Ed Bastian (opens new window), ha infatti condannato la nuova legge elettorale della Georgia definendola "inaccettabile" in un promemoria interno, sostenendo che "l'intera logica di questo disegno di legge è basata su una bugia", cioè sulla diffusa frode degli elettori nel 2020. Siccome alle aziende piace spostarsi in branco, tutto questo potrebbe innescare un cambiamento.


Yamatologica

Sony Group Corporation (ソニー・グループ株式会社, Sonī Gurūpu kabushiki gaisha
Per il nostro dizionario tematico di giapponese questa settimana parliamo di una grande azienda. La Sony, chi non conosce la Sony? È uno dei volti e dei marchi più noti del Giappone. È nata nel 1946 come Tokyo Tsushin Kogyo (東京通信工業, Tōkyō Tsūshin Kōgyō, cioè Tokyo Telecommunications Engineering Corporation) fondata da Masaru Ibuka con Akio Morita. È solo nel 1958 che l'azienda cambia nome e diventa "Sony", con la formula lunghissima e difficile da decodificare (per un occidentale) che caratterizza tutte le aziende giapponesi. Sony si è sempre occupata di elettronica, Al suo museo di Ginza, a Tokyo, c'era in bella mostra un armamentario di cose infinito, a partire dallo scaldariso elettrico per le truppe giapponesi (praticamente una gavetta con una resistenza). La Sony è cresciuta con i prodotti a transistor, le radioline, e un certo stile che ha reso l'azienda sempre unica. A partire dal nome e dall'identità dei suoi fondatori. Il termine "Sony" infatti nasce dalla fusione di due parole straniere, con l'intenzione di rendere l'azienda più palatabile nel mondo e più esotica in Giappone. La prima è il termine latino "sonus", suono. La seconda è la locuzione americana "Sonny boy", che si usava negli anni Cinquanta e che indicava un ragazzo alla moda. Piaceva ai due giovani fondatori, che si sentivano due "Sonny boys". Il nome-logo era scritto in alfabeto latino e non indicava il genere di prodotti realizzati, cosa impensabile all'epoca (ma i due non cedettero alle pressioni delle banche). Negli anni successivi la società si è organizzata come holding a capo di una tonnellata di controllate che fanno di tutto, sintetizzando il nome in Sony Group (ソニー・グループ, Sonī Gurūpu). Nonostante la crescita, la diversificazione e comunque l'integrazione, Sony è rimasta sempre una società giapponese molto atipica. Forse la meno giapponese delle grandi. Sicuramente non una Zaibatsu (財閥, "cricca finanziaria"), come venivano indicati i conglomerati industriali e finanziari verticalmente integrati nell'Impero del Giappone, la cui influenza e dimensione ha consentito il controllo su parti significative dell'economia giapponese dal periodo Meiji fino alla fine della seconda guerra mondiale. Sony non è mai stato niente di tutto questo, e neanche una keiretsu (系列, raggruppamento di imprese coordinate, cioè una associazione di imprese), né verticalmente né orizzontalmente. Piuttosto, Sony e alcune altre grandi imprese moderne del Giappone sono indicate come "gruppi aziendali indipendenti", una nuova specie di keiretsu nonché una delle dieci più grandi aziende giapponesi.

Il pellegrinaggio nell'era del viaggio ad altissima velocità (per tacer di Internet)
"Ho fede in Dio. Ma non sempre", ammette Megumi Ueno (opens new window) mentre sale i gradini del Kumano Kodo, un percorso sacro di pellegrinaggio nelle montagne giapponesi di Kii che è stato percorso da shintoisti e buddisti per più di un millennio. Sebbene Ueno si consideri una buddista, ha un rapporto complesso con la devozione religiosa, credendo che, se adottata in modo assoluto, possa portare alla violenza e alla distruzione. Tuttavia, Ueno si sente in contatto con altri pellegrini spirituali che si sono sentiti chiamati a lasciarsi alle spalle le comodità di casa alla ricerca di qualcosa di più, qualunque cosa possa essere. Il breve documentario (opens new window) del regista statunitense Bajir Cannon I Have a Small Heart segue Ueno mentre percorre il Kumano Kodo attraverso montagne boscose, spiagge di ciottoli e ruscelli di miele in un viaggio contemplativo alla scoperta di sé. Alla fine, i suoi viaggi culminano in una rara cerimonia di preghiera tra monaci buddisti e sacerdoti shintoisti in un tempio shintoista, dove le due religioni avrebbero pregato insieme prima di essere divise con la forza dal governo giapponese in seguito alla restaurazione Meiji del 1868. Affascinante.


Variologica ed eventualogica

Generalisti vs specialisti
Quale percorso è una ricetta per il successo: un medico generico o da specialista? Qual è l'età giusta per fare una scelta professionale? Si dovrebbe scegliere in anticipo e intraprendere un percorso senza distrazioni? O si dovrebbe provare un campione di possibilità prima di decidere? I bambini in Armenia iniziano a pensare alla loro carriera in tenerissima età, circa sei mesi circa. La cerimonia è chiamata "agra hadig" o "atam hatik". Beh, diciamo che sono i genitori e gli altri adulti. Però anche iun molte parti dell'India vengono eseguiti rituali simili. A che età bisogna scegliere se diventare specialisti o restare generalisti (opens new window)?

La droga sociale definitiva
Ho idee piuttosto negative sui social, come sanno i lettori più attenti di questa newsletter. Però l'idea che sentirsi oltraggiati (opens new window) sia un elemento di engagement più tossico della media mi dà da riflettere.

Come non funziona il nostro cervello
Dimenticate i soliti miti scientifici per comprendere meglio il vostro cervello e voi stessi: apritevi ad idee diverse (opens new window). "I cervelli non funzionano per stimolo e risposta. Tutti i tuoi neuroni si attivano a varie velocità tutto il tempo."

L'età delle distrazioni
Ancora un altro fine settimana tranquillo dopo mesi sempre in casa e ci sediamo a goderci un bel libro. Dopo aver sfogliato un paio di pagine, non riusciamo più ad andare avanti. Nel frattempo, siamo riusciti a guardare il telefono otto volte e ci siamo persi nei nostri pensieri. Perché qualcosa di così semplice come leggere un libro stando concentrati una mezz'oretta sembra improvvisamente così difficile? Benvenuti nell'era delle distrazioni (opens new window). Suggerimento: ci sta facendo molto male.

Pensare meno, pensare meglio
Non potete forzarvi a pensare più velocemente. Se ci provate, è probabile che finirete per prendere decisioni pessime. Ecco come migliorare (opens new window) la qualità effettiva delle vostre decisioni invece di cercare solo di accelerarle. Se sei un knowledge worker, come lo è una percentuale sempre crescente di persone, il prodotto del vostro lavoro sono le vostre decisioni, quindi pensateci su un attimo.

Ciao ciao Alfieri, benvenuto superego
Immaginate di poter lavorare di più ed essere estremamente produttivi. E la cosa migliore? Non aver bisogno di costringervi a lavorare. Ci sono persone così, che semplicemente si siedono e lavorano senza spingersi a farlo. Maledetti. È gente che non vede l'ora di lavorare. La buona notizia è che potete imparare a farlo anche voi. Il tizio che ha scritto l'articolo (opens new window) lo giura, anche se ci ha messo mesi.

Il significato della memoria
Questa psicologa ci ha insegnato che ciò che ricordiamo non è fisso, però il suo lavoro che testimonia per imputati come Harvey Weinstein si scontra con il momento traumatico del nostro tempo (opens new window).

Mamma guarda come ti invento il ricordo
Alcuni ricercatori hanno dimostrato (opens new window) quanto sia facile indurre la mente a ricordare qualcosa che non è accaduto. Hanno anche usato due tecniche molto semplici per invertire quei falsi ricordi, in un'impresa che apre la strada a una comprensione più profonda di come funziona la memoria. Aileen Oeberst, capo del Dipartimento di psicologia dei media presso l'Università di Hagen, ha recentemente impiantato falsi ricordi in 52 persone utilizzando tecniche di "intervista suggestiva". In primo luogo, hanno chiesto ai genitori dei partecipanti di rispondere in privato a un questionario e inventare alcuni ricordi d'infanzia reali e due plausibili, ma falsi, tutti di natura negativa, come il modo in cui il loro animaletto di casa è morto o quando hanno perso il loro giocattolo preferito. Quindi i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di ricordare questi eventi inventati in modo dettagliato, comprese le specifiche su ciò che è accaduto. Ad esempio: “I tuoi genitori ci hanno detto che quando avevi 12 anni durante una vacanza in Italia con la tua famiglia ti sei perso. Puoi dirmi di più al riguardo?". I soggetti del test hanno incontrato il loro intervistatore tre volte, una volta ogni due settimane, e dalla terza sessione la maggior parte dei partecipanti ha creduto che questi aneddoti fossero veri, e oltre la metà (56%) ha sviluppato e ricordato falsi ricordi reali, una percentuale significativamente più alta rispetto alla maggior parte degli studi in questo area di ricerca. Bene, adesso voglio solo sapere dove devo firmare per la class action.

Imbroccare con l'AI
L'intelligenza artificiale sta finalmente imparando a flirtare (opens new window). Mentre le battute romantiche continuano a eludere personaggi del calibro di Siri, Alexa e Google Assistant, un avanzato sistema di intelligenza artificiale viene addestrato per sedurre, sfornando battute originali da dongiovanni con il preciso scopo di ottenere un appuntamento. Janelle Shane, ricercatrice e autrice, ha creato uno squadrone di bot da imbrocco utilizzando uno degli algoritmi per la scrittura di testo automatico più sofisticati al mondo: un modello di linguaggio noto come Generative Pre-training Transformer 3 (GPT-3), che utilizza l'apprendimento profondo per produrre testo simile a quello umano. I ricercatori affermano che l'output di GPT-3 è così avanzato che spesso è difficile distinguerlo dal materiale scritto da un vero essere umano in carne e ossa, il che, in questo caso, dice alcune cose preoccupanti sugli standard che ci aspettiamo da veri umani in carne e ossa.

Manhattan non sarà più la stessa?
E se la gente non tornasse più a lavorare in sede? Se lo chiedono a New York City (opens new window), a lungo sostenuta dal flusso di pendolari nei suoi imponenti edifici per uffici: la città dovrà affrontare una sfida enorme e potenzialmente catastrofica, anche quando la pandemia finirà. Oggi infatti "Midtown è tranquilla, con circa il 90% degli impiegati di Manhattan che lavorano da remoto". E domani, forse anche.

My Life in eInk
Condivido molto di quello che scrive questo tizio (opens new window): la lettura è stata una parte enorme della sua e della mia vita. La parola scritta ha avuto probabilmente più impatto sulla sua e mia vita di qualsiasi altra cosa che abbiamo vissuto di persona. Da bambino il tizio (che è più giovane di me) cioè all'inizio degli anni 2000, questo significava molti viaggi in biblioteca e risparmi per comprare pochi libri in brossura. Ma lui (e anche io) abbiamo beccato la prima onda della rivoluzione dell'inchiostro elettronico. Niente batte un vero libro, in termini di texture e profumi, ma i dispositivi eInk e gli strumenti che lui descrive di seguito (opens new window) dovrebbero rendere la lettura di libri digitali molto più concreta e piacevole.

eInk newspaper
Già che ci siamo, questo signore (opens new window), dotato di competenze tecniche e di una certa liquidità, ha fatto quello che secondo me sarebbe un prodotto fantastico da vendere. E, a un prezzo ragionevole, ne venderebbero un botto: uno schermo eInk da parete della dimensione di una pagina di giornale, che si aggiorna wireless e che va avanti per settimane senza dover essere caricato. Che figata, ho già il chiodo e il martello pronti. Intanto, anche un altro video che spiega come usare l'eInk per la produttività (opens new window).

Vino invecchiato molto in alto
La distesa dello spazio esterno è sempre stata intrigante per l'umanità, per non dire altro. E ora che i miliardari stanno entrando nella corsa allo spazio, c'è un certo credito nel lato lussuoso dell'esplorazione spaziale. Ecco perché, forse, gli astronauti sono passati dallo studio di cosa succede alle piantine quando le coltivi nello spazio a cosa succede a un bel rosso (opens new window) quando invecchia là (opens new window).

Fare penne stilografiche in India
Sei anni fa il signor Deshmukh ha lasciato una fiorente carriera come ingegnere del software e ha iniziato a fare penne stilografiche nella sua camera da letto. Era un hobby, se non una forte forma di esaurimento mentale, chissà. Comunque, una delle sue prime penne era in legno di rosa: ne ha semplicemente raschiato un po' da un mattarello nella sua cucina, ha guardato alcuni tutorial su YouTube, ha realizzato una botte di legno su un minuscolo tornio e l'ha dotata di un pennino importato, sezione di alimentazione e convertitore. Lo ha pubblicato su forum online per collezionisti di penne e si è fatto pagare 70 dollari (59 euro) da un cliente estero. Oggi, la lista d'attesa per le penne del signor Deshmukh si estende fino a due anni. I 10 modelli sono disponibili in una gamma di colori e costano tra i 70 e i 160 dollari (59-135 euro). "Sono solo appassionato di fare penne", dice lui (opens new window).

Pilates, la storia segreta
Com'è nata la forma di allenamento soft più diffusa in palestra? Pochi lo sanno ma dietro c'è la storia di un immigrato acrobata che ha inventato il pilates in un campo di prigionieri di guerra. Internato durante la prima guerra mondiale (opens new window), l'intrattenitore del circo Joseph Pilates ha utilizzato i materiali trovati e i suoi compagni di prigionia come laboratorio di prova e ha immaginato un sistema di esercizi che avrebbe affascinato milioni di persone. Chissà cosa uscirà fuori da questa lunghissima pandemia.

Il denominatore comune del successo secondo Albert E. N. Gray
Albert E.N. Gray era un funzionario della Prudential Insurance Company of America. Il suo Common Denominator of Success (opens new window) è un discorso potente oggi come quando fu pronunciato per la prima volta nel 1940 alla convention annuale della National Association of Life Underwriters. Sebbene sia scritto per i professionisti delle assicurazioni sulla vita, è adatto a tutti coloro che cercano il successo.

Fight, flight or freeze?
Da lontano, la procrastinazione sembra un problema di gestione del tempo. Ci sono prove crescenti che si tratti piuttosto di un problema di gestione emotiva - una forma di risposta tipo fuga. Invece di affrontare il problema, lo evitiamo. E come funzionano le altre risposte alla paura? Eccoci qui (opens new window). Identificare la fonte della paura è importante. Di cosa abbiamo paura: deludere gli altri, deludere noi stessi (ad esempio a causa del perfezionismo), o forse la paura ci ricorda compiti simili che abbiamo fallito?.

Case prefabbricate giapponesi
Grazie al design all'avanguardia, alla produzione in serie e alla personalizzazione, gli alloggi prefabbricati (opens new window) sono una pratica comune in Giappone.

La sutura che cambia colore con l'infezione inventata da una liceale
Dopo aver vinto una fiera della scienza regionale ed essere diventata finalista in un concorso nazionale, Dasia Taylor ora (opens new window) ha gli occhi puntati su un possibile brevetto. A me le science fair non interessano di solito, ma questa storia è notevole.

Il vero prodotto
Perché le astronavi SpaceX sembrano così "fatte in casa"P Potrebbe essere perché è la fabbrica il vero prototipo (opens new window). Le astronavi sono solo un sottoprodotto.

Buchi neri molto rari
La maggior parte dei buchi neri che sono stati osservati dai nostri strumenti sono di dimensioni stellari, da poche volte a oltre 100 volte la massa del Sole, oppure sono supermassicci, milioni se non miliardi di volte il nostro Sole. I buchi neri di massa intermedia sono stati sinora i più elusivi. Gli astronomi adesso però (opens new window) ritengono di averne trovato uno nuovo appartenente a questa classe. Ed è successo tutto grazie a un'esplosione catastrofica: un lampo di raggi gamma che ha illuminato la notte del cosmo.

L'homo dominantis
Dai primi esseri umani che sfregavano i bastoncini per accendere il fuoco, ai combustibili fossili che guidarono la rivoluzione industriale, l'energia ha svolto un ruolo centrale nel nostro sviluppo come specie. Ma il modo in cui alimentiamo le nostre società ha anche creato la più grande sfida per l'umanità. È uno che richiederà tutta la nostra ingegnosità per essere risolta. Qui ci sono, tratteggiate con garbo, le linee guida della nostra Norimberga come specie (opens new window).

Vivere come un criminale
Sono affascinato dalle idee che si possono raccogliere in rete: da amante della fantascienza, letteratura di idee povera per quanto riguarda la forma, mi sento abbastanza nel mio elemento. Ad esempio, questo tipo che ci spiega (opens new window) come vivere bene con quel che si ha, indicando strategie di economia e finanza domestica lo trovo letteralmente ipnotico: "Concentrati su un basso costo della vita, sulla generazione di flussi di cassa e sull'allocazione di tale flusso di cassa per vivere come vuoi vivere ora e nel futuro. Per eseguire questa strategia incentrata sul denaro, devi essere agile" come un criminale.

Meno stock per tutti
Nei prossimi mesi vedrete probabilmente meno qualità nelle foto "illustrative" di giornali e blog. Questo perché una delle fonti migliori, Unsplash, è stata acquistata (opens new window) da Getty Images. E forse andrà a pagamento.

Essere unici, come fotografie
Ogni sensore fotografico ha caratteristiche uniche, e anche difetti, che rendono riconoscibile le immagini che produce. Che cosa meravigliosa (opens new window).

The Amateur Tramp
Una passeggiata di diecimila miglia in giro per l'Australia (opens new window). Migliaia di persone hanno scalato le vette più alte dell'Himalaya. Centinaia hanno visitato tutte le nazioni sulla lista delle Nazioni Unite e 12 sono arrivate sulla Luna. Ma questo ragazzo ha stupito. Nel 1921 Aidan de Brune fece le valigie e partì per un giro dell'intero continente australiano lungo la costa. Siamo (quasi) sicuri che sia l'unica persona ad averlo mai fatto (opens new window). Ancora più impressionante, ha fatto tutto da solo e senza assistenza. L'incredibile avventura è stata documentata da lui stesso lungo il percorso mentre scriveva articoli a riguardo per il quotidiano australiano Daily Mail.

Crunchy Town
Questo articolo riguarda il tesoro alla fine dell'arcobaleno (opens new window). “Un luogo di ritrovo per i viaggiatori, per sentirsi a casa. Un'utopia in cui nascono amicizie ogni giorno e menti creative lavorano insieme per costruire, ispirare e far emergere il proprio io interiore. Un ambiente così confortevole dove gli introversi aprono le porte ai loro pensieri e diventano estroversi".

Storia orale di "high five"
Sappiamo tutti che il processo di progettazione non è sempre una linea retta e una storia ordinata e pulita. È pieno di stop e ripartenze. Dietro ogni elemento dell'interfaccia utente ci sono scadenze irrealistiche, esplorazioni che non portano da nessuna parte e risultati sorprendenti. È la storia del Mailchimp "batti il cinque" (opens new window) (cioè "high five"). Da quando è stato fondato nel 2001, il fornitore di servizi di posta elettronica ha costruito un fiorente business (600 milioni di dollari di fatturato, secondo Forbes) non prendendosi troppo sul serio. L'azienda è invidiata molto e parecchi si chiedono: “Come possiamo fare anche noi quello che ha fatto Mailchimp?". La risposta è che non possiamo, ovviamente.


Multimediologica

Vecchie radio, nuovi trucchi
Per me queste sono storie affascinanti: un tizio della classe lavoratrice che vive a Bradford ha avuto improvvisamente accesso a un mondo di vero stile e glamour. Il suo pezzo preferito è la radio da console Murphy A146 progettata da Gordon Russell nel 1949. Ci suona la musica digitale (opens new window).

The Roblox Microverse
L'evoluzione (opens new window) dei videogame


Tsundokulogica

Viaggio intorno alla mia camera
Voyage autour de ma chambre (opens new window) è un romanzo breve di Xavier de Maistre (fratello minore meno noto del conte Joseph de Maistre, cattolico reazionario e ultramontano, di gran fama ai suoi tempi) scritto nel 1794, mentre era agli arresti, e pubblicato anonimo l'anno successivo. Ce l'ho letteralmente da una vita, in una edizione di almeno cento e qualche anno, passatami per vie naturali. Non l'ho mai letto (ma che lo dico a fare, lo tsundoku dopotutto è l'arte di comprare libri e impilarli senza leggerli, no?) ma è forse uno dei libri che più mi sono girati in mente fin da piccolo. Singolare che mi ritorno solo oggi come lettura ideale durante la pandemia. Dev'essere in una delle circa duecento scatole di libri che sono altrove, in tre soffitte amiche. Ma chissà in quale.

What I Eat
Diete a giro per il globo. Questo libro (opens new window) racconta il cibo che mangiano in un giorno 80 persone provenienti da 30 paesi. Basta confrontare la dieta un tedesco con ciò che mangia una donna cinese e potete trovare alcuni indizi sul motivo per cui chiamiamo molti tipi di cancro "malattie occidentali".

La tirannia dell'algoritmo
Miguel Benasayag, il filosofo e psicanalista di origine argentina che ci ha insegnato a difen­derci dalle ‘passioni tristi’ alimentate dalla no­stra società, in questo libro-intervista (opens new window) con Régis Meyran ci mette in guardia dal rischio che siano gli algoritmi dei Big Data a guidare le nostre de­mocrazie.

In difesa del dolce far niente
Questo saggio (opens new window) esamina come siamo arrivati a vedere la frenesia come un indicatore di status e perché l'ozio non è più considerato una attività ammirevole per gli individui. "Le nostre pratiche contemporanee di glorificazione della produttività - il nostro ethos fai-quello-che-ami, il flusso di scrittura di auto-aiuto mirato a creare l'aspetto e l'esecuzione di un lavoro senza fine - svergognano l'ozio, attribuiscono una sorta di purezza divina al caos e sollevano domande su cosa sia il tempo libero e chi se lo meriti. Questa sottile ed elegante mercificazione dell'esperienza in nome di una qualche versione del "vivere la tua vita migliore" non è nuova; quello che negli ultimi anni è diventato uno stimolo culturale per l'attivismo continuo è anche contenuto nel linguaggio politico da decenni".

The Book of Why: una recensione
Eccolo: The Book of Why: The New Science of Cause and Effect è uno sforzo collaborativo rivolto a un pubblico generalista coordinato da Judea Pearl, professore di informatica alla UCLA, e Dana Mackenzie, scrittrice scientifica. L'autore della recensione (opens new window), in qualità di studente di medicina con un'educazione formale minimale in statistica, crede di essere qualificato come un membro del pubblico generalista. Ecco la sua recensione divisa in tre parti: i) una panoramica degli argomenti trattati dal libro, ii) i suoi pensieri e iii) i collegamenti ad altre recensioni e ulteriori letture sul genere. Dovreste farlo leggere ai miei allievi all'università: imparate gente.

Come autopubblicarsi un libro e un eBook utilizzando LaTeX e Pandoc
Dopo anni di lavoro come ingegnere del software, questo tizio voleva realizzare i suoi sogni, quindi ha lasciato il lavoro d'ufficio per passare la vita ad avventurarsi in giro per il mondo. Ha scommesso che sarebbe stato in grado di racimolare di che campare mentre si godeva la vita che aveva sempre sognato. Dopo aver guidato 40mila miglia attraverso 17 paesi dall'Alaska all'Argentina, e poi 54mila miglia attraverso 35 paesi in giro per l'Africa, ha imparato, visto e sperimentato più di quanto avesse mai immaginato possibile. Cinque anni di avventure planetarie significano che ha imparato abbastanza storie e lezioni per riempire più volumi. Così, ha deciso che voleva fare proprio questo (opens new window). Non voleva il fastidio di avere a che fare con gli editori (come lo capisco) e tutto quel che ne consegue, quindi ha seguito la strada dell'autopubblicazione, il famigerato self publishing, che è a sua volta diventata un'avventura completamente nuova (opens new window). Non uso LaTex, ma il Markdown e Pandoc sì (è il modo con il quale converto l'archivio della newsletter) e un po' di altre cose. Non sono un programmatore però neanche un dilettante assoluto. Che faccio, noleggio l'auto anche io?

Class: recensione del libro
Riassunto e commento (opens new window) del libro di Paul Fussell, Class: A Guide Through The American Status System. Perché l'America è un paese classista, peggio dell'India e del Regno Unito, non lo sapevate?

Vanishing Asia
Kevin Kelly, meglio conosciuto per aver co-fondato la rivista Wired (scrivo per la versione italiana, che oggi è di proprietà di Conde Nast), è anche un prolifico viaggiatore e fotografo. A partire dal 1972 ha trascorso molti anni esplorando parti nascoste dell'Asia e del Medio Oriente, catturandole in centinaia di rullini fotografici. Questo set di libri di grandi dimensioni (opens new window) combina oltre novemila foto, documentando l'esperienza di Kevin (come visitatore bianco, va sottolineato) delle molte culture in rapida evoluzione nel continente asiatico, che lui identifica correttamente a partire dalla Turchia. Le foto sembrano belle, il libro costa un botto e ha già portato a casa una tonnellata di finanziamenti. Piove sempre sul bagnato.


Algoritmologica

L'importanza dell'algoritmo
La legge di Moore consente grandi progressi, certo, ma spesso sono gli algoritmi che guidano l'informatica (opens new window). E forse la stanno per salvare.

Alan "fifty" Turing
Indiscrezioni e prime immagini della banconota da 50 sterline (opens new window) con Alan Turing sopra: un vero e proprio "leak" meta-tecnologico.

C'è un database dentro la vostra codebase. Oh yeah
Credo che la complessità dei progetti software sia diventata eccessiva. E che per questo tra non molto ci sarà un cambiamento di paradigma. Non una cosa per "programmare senza codice", o forse sì, non lo so. Certo, non si perderà la caratteristica di pensiero computazionale e la maggior parte degli attributi della mente del programmatore. Ma arriveremo a un punto in cui costerà meno riprogettare tutto il sistema che non spremere poveri programmatori come limoni per fare un semplice sito web. Per capire il livello di complessità, questa è una lettura affascinante (opens new window). La navigazione nelle raccolte di codice (codebase) di qualsiasi dimensione significativa è difficile. La maggior parte del tempo di un programmatore viene speso saltando attraverso la codebase, leggendo o sfogliando per costruire un modello mentale dei costrutti e delle convenzioni al suo interno. Questi costrutti (tra cui: i DSL, le interfacce e la tassonomia dei tipi esistenti) sono probabilmente il precursore più importante per capire dove e come apportare modifiche. Ma questi costrutti esistono solo nelle teste dei programmatori. È difficile o impossibile navigare nella maggior parte delle codebase attraverso la lente di quei costrutti; ai programmatori mancano i “browser di codice” che presentino il codice sottostante indipendentemente dai file e dalla gerarchia del filesystem. Tuttavia, i browser di codice in grado di farlo - e nell'articolo ci sono alcuni esempi - sarebbero incredibilmente utili. Questo perché le istanze di questi costrutti possono essere pensate come record in un database, anche se un database ad-hoc, mal specificato che può essere interrogato solo tramite regex accuratamente predisposti. In casi semplici, alcuni costrutti si manifestano come convenzioni di denominazione: i prefissi in un nome possono essere un modo rudimentale per classificare i namespace, mentre i suffissi possono essere un modo rudimentale per raggruppare le classi o identificarne il tipo. Ma questi sono semplici esempi; molti modelli sono molto più sottili.

Ops
Nei giorni scorsi Backblaze ha condiviso dei metadati con Facebook (opens new window) inserendo il pixel malefico di connessione al social all'interno di una pagina a cui accedono gli utenti registrati. Non c'è nessun tipo di danno possibile, ma questo tipo di situazione deve far pensare quanti "filotti" riescano a fare Facebook e Google, acchiappando milioni di attività connesse a nominativi.

Ultimate plumber
up (opens new window) è l'idraulico definitivo (per così dire...), cioè uno strumento per scrivere le pipe di Linux in un'interfaccia utente basata su terminale ma – attenzione, questa è la magia – in modo interattivo, con anteprima live istantanea dei risultati dei comandi. Tanta roba.

Dare il permesso
C'è una cosa che si chiama web api. E sono tante. Questo sito (opens new window) raccoglie un bel po' di quello che un programmatore può istruire il suo sito web a fare: per poterlo fare però deve essere richiesto il permesso all'utente (o almeno dovrebbe) tramite un dialogo apposito. Impressionante.

Project Pockit
Un progetto (opens new window) molto interessante che non conoscevo (e che credo sia stato comprato da Google a un certo punto). Bello il video (opens new window) anche. Comunque, io il dispositivo sarei curioso di testarlo.

Le dimensioni non contano
La dimensione dei font non conta. Perché ogni sistema e ogni software li tratta in modo diverso. Questo programmatore russo (opens new window) ha idee piuttosto nette ma interessanti su quel che si potrebbe fare.

Coffee break
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Css migliori
Ci sono davvero tanti problemi di velocità e prestazioni che possono essere causate dai Css, ma fortunatamente ci sono anche modi per evitarli (opens new window).

fzf
Ho varie liste di cose da fare, da leggere, da guardare, da pensare, da scrivere e via dicendo. In una di queste liste c'è scritto semplicemente man fzf. Sarebbe ora che mi ci dedicassi, perché questo fantastico comando continua a tornare (opens new window) in differenti articoli.

Numi, la calcolatrice
Fantastica calcolatrice per Mac. Proprio bella e fa un milione di cose (opens new window). Intendiamoci, io uso bc ma Numi (opens new window) è proprio bella.

Domini di email emoji kazake, cos'altro?
Lui la spiega così (opens new window): In sintesi: ho acquistato 300 nomi di dominio emoji dal Kazakistan e ho creato un servizio di indirizzi e-mail emoji. Nel processo sono diventato virale su TikTok, ho guadagnato 1000 dollari in una settimana, ho assunto un doppiatore giapponese e ho imparato a conoscere lo strano mondo dei domini emoji.

zsh tricks
Ho seguito il corso di macOS e sono passato dalla bash alla zsh senza grandi problemi. Ci sono alcune cose comode e altre divertenti (sort of) e poche grandi differenze per un uso limitato come quello che ne faccio io. Per questo volevo tenermi per me questa pagina di trucchi per fare cose con la zsh (opens new window): troppo bella, da tenere riservata. Altrimenti crolla la produttività di mezza internet.

I comandi della riga di comando
Molto carino: questo sito permette di spezzettare tutti gli elementi di un comando (o un one liner) della shell: provare per credere (opens new window): sort -n /etc/passwd | grep -w antonio

Skip-links
L'implementazione di collegamenti prioritari (skip-links) nei vostri siti e nelle vostre app li rende più accessibili a tutti. Ecco il perché e il percome (opens new window).


En marche
En marche ~ Foto © Antonio Dini

L'ultima bustina (di Minerva)

Da Costa a Costa
Francesco Costa (opens new window), vicedirettore del Post, lavora anche come freelance per il suo progetto di informazione indipendente e personale che segue un modello di business non distante da quello di questa newsletter, anche se su una scala maggiore di almeno un paio di ordini di grandezza. Francesco ha pubblicato un articolo (opens new window) in cui spiega com'è andato il suo lavoro dal punto di vista economico nel 2020. Al di là del risultato (ottimo, congratulazioni!) c'è un dato di fondo che mi rallegra moltissimo: è possibile fare giornalismo di qualità finanziato direttamente da una parte dei lettori mantenendo tuttavia libera l'informazione (niente newsletter a pagamento solo per chi si abbona e cose del genere, insomma). Mi piace molto, ci credo anche io ed è quello su cui insisto letteralmente ogni giorno. Penso che l'argomento di cui mi occupo: diffondere e spiegare la cultura informatica in Italia (opens new window), sia importante ma potrei sicuramente farlo meglio. È quello su cui lavorerò nelle prossime settimane e mesi, grazie anche all'energia positiva che viene dal lavoro di Francesco e di altre persone che come lui stimo, a partire ovviamente da Carola Frediani (opens new window), la prima e secondo me la più brava.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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