Joy, William “Bill”
Parole Chiave: Vinod Khosla, Scott McNealy, Andy Bechtolsheim, BSD Unix, Unix, Stack, Tcp/Ip, Vi, Shell, NFS, Protocollo di rete, File System, Spark, UltraSpark, Java, Jini, Oracle, Larry Ellison, Raymond Kurzweil, Wired
È nato l’8 novembre 1954 a Farmington Hills, nei sobborghi di Chicago, Michigan, Joy è un informatico e tecnologo statunitense. Nel 1982 ha fondato, assieme a Vinod Khosla, Scott McNealy e Andy Bechtolsheim, l’azienda informatica Sun Microsystems. Durante gli anni dell’università a Berkeley, in California, è stato il principale autore della versione denominata BSD Unix, una tra le più diffuse varianti del sistema operativo Unix (v.). Considerato un programmatore molto dotato e virtuoso, Joy ha realizzato alcune tecnologie software ancora oggi molto popolari. Tra queste, lo stack Tcp/Ip per BSD Unix e l’editor di testo Vi, la shell csh, il NFS (Network file system, un protocollo di rete per accedere a un file system in remoto), la logica dei microprocessori Spark e UltraSpark, e il linguaggio di programmazione Jini utilizzato per Java. Joy ha avuto il ruolo di “chief scientist” per Sun Microsystems dal 1982 al 2003, quando se ne è andato in disaccordo con l’allora amministratore delegato della società, Scott McNealy (nel 2010 Sun è stata acquisita dalla Oracle (v.) di Larry Ellison). Joy si è interessato anche a problemi relativi all’evoluzione delle tecnologie in futuro, e ha espresso più volte la preoccupazione che le nanotecnologie, la genetica e la robotica possano porre un serio rischio per la razza umana. La tesi neo-luddita di Joy, ripresa anche dallo scienziato e inventore Raymond Kurzweil (v.) tra gli altri con il libro “The singularity is near”, è stata formalizzata per la prima volta in un articolo per il mensile americano Wired (v.) intitolato "Why the future doesn't need us”.