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1906 Expo a Milano

1906 Expo a Milano

Quarta di copertina:

Una grande ambizione. Mettere Milano sullo stesso piano delle grandi capitali europee: Parigi, Londra, Berlino, Vienna. E celebrare la grande opera - in ritardo di un anno - che collega con venti chilometri di gallerie la città meneghina a Parigi e alla Germania. Benvenuti all’Expo del 1906, una straordinaria kermesse fatta di palloni aerostatici, ferrovie elettriche soprelevate, immensi padiglioni di oltre 40 nazioni, un trionfo di stile Libery e di suk mediorientali, tappezzerie bizantine e prodigi della tecnica e della scienza. Come il gigantesco Traforo del Sempione, ricostruito dietro al Castello Sforzesco simulando il passaggio in sotterranea sotto il Monte Leone e l’Alpe Veglia, e la gigantesca Galleria del Lavoro in cui ogni giorno per sei mesi centinaia di operai, carpentieri, elettricisti, panettieri e decine di altri artigiani e lavorati vanno a mettere in mostra, per il beneficio di 10 milioni di visitatori, le loro professioni. Ecco la storia dell’Expo dimenticato di Milano, di cui oggi rimane solo un’ultima traccia: l’Acquario civico di Milano, uno dei più vecchi d’Europa. Ma è la storia dell’Expo che ha disegnato la Milano moderna e industriale la cui storia ed eredità arriva sino ai giorni nostri.